Napoli: caos movida in via Falcone, picchiato il custode di un parco

Napoli: caos movida in via Falcone, picchiato il custode di un parco
di Mariagiovanna Capone
Domenica 9 Giugno 2019, 08:30 - Ultimo agg. 13:23
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«Questa non è movida, questo non è divertimento. La situazione ormai è fuori controllo». Mauro Boccassini, presidente del Comitato Aniello Falcone, commenta le immagini di «un normale anticipo di weekend al Vomero» dove l'arroganza di alcuni gruppetti di giovani spicca su chi magari è lì solo per trascorrere una serata di divertimento nei baretti. Cinque minuti in cui sono ripresi mentre a decine invadono la strada con scooter o a piedi, piazzandosi davanti alle vetture in transito e sfidano gli automobilisti fregandosene dei clacson. Macchine in sosta vietata (lo è tutto il tratto lato edifici) e in doppia fila, un parcheggiatore che sopraggiunge per salutare l'amico, sfottò con cori ai passanti, il senso unico alternato inevitabile. Persino l'auto di qualcuno sotto scorta, probabilmente un magistrato, non viene risparmiata, anzi la luce blu dei lampeggianti attira alcuni giovani che gli passano davanti quasi come fosse una sfida, e solo quando l'area più calda viene superata, a bordo accendono la sirena. È mezzanotte e quaranta, in un'area compresa nella notoria ordinanza sindacale «Movida» e quindi che dovrebbe essere sottoposta a controlli, ma la polizia municipale è impegnata con i pochi mezzi a disposizione in altre zone, perché di assembramenti come questo ce ne sono tanti nel quartiere. «Quella massa di giovanissimi con gli scooter neanche l'hanno considerata perché hanno paura di essere aggrediti. È evidente che non ci sono le condizioni minime di sicurezza per nessuno. Tanto per una pattuglia dei vigili quanto per noi residenti» avverte Boccassini. E infatti il custode di un condominio viene schiaffeggiato da due ragazzi che pretendevano di parcheggiare nel viale privato.
 
La paura tra i residenti è che la situazione sfugga di mano, che un bicchiere di troppo faccia scattare il facinoroso di turno. «Ho segnalato tutto in Procura, lo facciamo ogni volta che documentiamo serate in cui i residenti si sentono ostaggio di bande di scalmanati». Già l'altra sera si è andati vicino e ne ha pagate le spese un custode, schiaffeggiato e intimorito da due individui che volevano parcheggiare a tutti i costi all'interno di un'area privata. Ciò che in tanti temono è che si venga alle mani, e la cronaca delle ultime settimane al Vomero non conforta. Per due sabati di seguito, a due passi dal McDonald's di via Merliani c'è stato un minorenne che con una scacciacani ha esploso tre colpi spaventando la folla. Un atto dimostrativo, secondo le indagini, del figlio minorenne di un boss, una sorta di prova del fuoco in una zona frequentata da tanti ragazzi che come lui appartengono a famiglie collegate a clan. Oppure in piazza Immacolata, dove sabato scorso c'è stata una rissa davanti a un bar e dopo le parole grosse e i pugni sono state mostrate le pistole. Il delirio notturno in via Falcone è andato avanti fino alle 2.30 e poi pian piano è iniziato a scemare ma in tanti si chiedono «se ci fosse stata un'emergenza cosa sarebbe successo?».

Le scene raccolte davanti ai baretti di via Falcone sono del tutto identiche a piazza Vanvitelli, piazza Immacolata, via Preti, via Kerbaker, via Merliani. Territorio di giovanissimi, spesso neanche imputabili, che nei weekend lasciano andare la propria rabbia e si scatenano in risse, minacce, tirano fuori coltelli, pistole o sparano con le scacciacani. «Credo che la movida sia un aspetto essenziale dell'economia di una città turistica - conclude il presidente del comitato dei residenti - ma credo anche che se non si riesce a garantire un minimo di presenza delle forze dell'ordine nelle zone calde, allora è inevitabile chiedere dei limiti per queste attività commerciali, che stanno solo creando degrado urbano e violenza in tutto il Vomero».

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