Napoli, lo sprint dell'aeroporto di Capodichino: passeggeri come Linate

Napoli, lo sprint dell'aeroporto di Capodichino: passeggeri come Linate
di Gianni Molinari
Lunedì 20 Agosto 2018, 08:33 - Ultimo agg. 08:47
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Tanti passeggeri quanti Milano Linate. Il primo semestre 2018 si è chiuso, non solo con un incremento record (rispetto ai primi sei mesi del 2017 del 24,6 per cento) ma soprattutto con il sostanziale pareggio dei passeggeri transitati con il city airport milanese. Tra i due scali - secondo i dati rilevati dall'Enac, l'ente dell'aviazione civile - resta solo una piccolissima differenza (a favore di quello milanese) di cinquemila passeggeri, più o meno quanti se ne trasportano in quattro ore.

Napoli incassa anche il sorpasso su Catania (con cinquantamila passeggeri in più), per anni l'aeroporto più importante del mezzogiorno, e diventa il sesto aeroporto con più passeggeri d'Italia. E un obiettivo prossimo che potrebbe non sembrare più irraggiungibile, come in passato, superare Venezia che però ha due piste (contro una da 2,6 km di Napoli), di cui una lunga (3,3 chilometri) con collegamenti quotidiani con gli States (operati da American Airlines, Unitid, Delta) e destinazioni nel medio oriente (Emitares e Qatar airlines) e continua a crescere, anche se a un tasso che è un quarto di quello di Napoli.
 
Il pareggio con Linate naturalmente non è casuale: la crescita di Capodichino è il frutto di una strategia che, di pari passo con la sostanziale marginalizzazione di Alitalia e delle rotte operate da Napoli, ha portato l'ingresso di nuove compagnie, sia low cost (Ryanair, Easyjet, Volotea, Transavia e altre), sia più tradizionali (a cominciare da Turkish Airlines e Royal air Maroc). Per questo l'incremento è avvenuto nella stagione «normale», quando cioè è molto minore l'impatto dei charter per le destinazioni turistiche e in arrivo per lo stesso motivo.

Con questi numeri trova conferma la promessa che Micheal O'Leary fece nel marzo del 2017 quando presentò lo sbarco della sua compagnia a Capodichino di portare a Napoli nel medio periodo 1,7 milioni di passeggeri. Gran parte degli 880mila passeggeri in più tra il primo semestre 2017 e quello 2018 sono della compagnia irlandese che ha riempito Capodichino anche durante i «meno turistici» mesi invernali.

Inoltre, i voli in arrivo a Napoli sono stati mediamente più pieni rispetto a quelli dell'aeroporto cittadino milanese (133 passeggeri in media contro 98) proprio perché operati da compagnie che facendo leva sul prezzo in relazione al progressivo riempimento dell'aeromobile sono in grado di riempirli con maggiore facilità rispetto a un volo di linea come quelli che ora caratterizzano maggiormente Linate.

Perché proprio nel momento in cui Capodichino raggiunge come numero di passeggeri l'aeroporto milanese è più chiara la forza di un sistema rispetto a un singolo aeroporto: cioè Milano ha tre scali (Linate, Malpensa e Bergamo Orio al Serio) «specializzati» capaci, pur con due gestori diversi (Sea per i primi due e Sacbo per il terzo) di raccogliere tutta la domanda di trasporto aereo di un'area geografica che è molto più grande di quella di ciascuno dei tre preso singolarmente. Stesso modello di Venezia integrato con Treviso (destinazione preferita per le low cost).

È proprio il modello verso il quale convergerà Capodichino con la fusione con la società di gestione dello scalo di Salerno-Pontecagnano: complementarietà territoriale (guardando soprattutto alla destagionalizzazione del turismo in Costiera Amalfitana e nel Cilento e alla provincia di Potenza, a cominciare da più facili connessioni con Maratea e la Val d'Agri) e crescita della offerta di atterraggi soprattutto per le compagnie low cost e quelle regionali.
 
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