Napoli, strada murata blocca l'ambulanza: muore un paziente di 67 anni

Via Morisani, a Capodimonte, è stata chiusa dal Comune tre anni fa per rischio crolli

Il muro che ha bloccato l'ambulanza
Il muro che ha bloccato l'ambulanza
di Melina Chiapparino
Domenica 22 Gennaio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 09:20
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Un’ambulanza rimane bloccata a causa di una strada murata. L’equipe del 118 prosegue a piedi e, per raggiungere la casa dell’ammalato, è costretta ad allontanarsi dal mezzo di soccorso. I sanitari seguono le indicazioni degli abitanti del posto e dei familiari del paziente che, però, al loro arrivo, è privo di vita.

Questo episodio, accaduto lo scorso 10 gennaio tra via Ottavio Morisani e salita Moiariello, a Capodimonte, accende i riflettori su due temi distinti ma, inevitabilmente collegati. Da una parte, infatti, c’è la problematica di via Morisani, murata per lavori di messa in sicurezza, dall’altra, invece, c’è da verificare se «il Comune che ha trascritto sull’albo pretorio la chiusura della strada, l’ha comunicato all’Asl visto che le ambulanze effettuano quel percorso». Due questioni sollevate da Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra e Carlo Restaino, consigliere della terza municipalità, entrambi impegnati nel denunciare l’episodio, sul quale hanno richiesto chiarimenti all’amministrazione comunale e, per il quale, avvieranno sopralluoghi e il monitoraggio dei cantieri che dovranno assicurare «la riapertura della strada».

«La strada murata ha bloccato l’ambulanza e ha ritardato l’arrivo dei sanitari che hanno fatto più di quanto gli toccasse raggiungendo a piedi l’abitazione del 67enne colto da malore che è deceduto» racconta Restaino, rimasto in contatto con i familiari dell’uomo, intenzionati a sporgere denuncia.

Il consigliere municipale sottolinea «l’impegno del personale del 118 che ha cercato di intervenire il prima possibile», ribadisce come i residenti stiano segnalando da molti mesi che «la chiusura di via Morisani, inaccessibile da tre anni, rende irraggiungibili molte abitazioni». In pratica, l’asse viario chiuso per rischio crolli, può essere raggiunto solo dai veicoli che provengono dalla zona alta di Capodimonte mentre chi arriva dal Rione Sanità, rimane bloccato. «Anche le ambulanze che arrivano dall’ospedale San Gennaro sono costrette a fermarsi davanti al muro e, dopo questo episodio - aggiunge Restaino - la priorità è terminare i lavori il prima possibile per consentire, prima di tutto, il passaggio dei mezzi di soccorso».

Murare via Morisani, è stato un passo necessario, eseguito dal Comune di Napoli per consentire l’avvio dei lavori di messa in sicurezza della strada, rimasta chiusa per tre anni a causa del rischio di crolli. «I lavori sono senz’altro necessari ma non si tratta solo di sistemare un muro pericolante perchè c’è un secondo problema rimasto in sospeso che potrebbe prolungare i tempi per la riapertura della strada» fa sapere Restaino, riferendosi a un fabbricato di un privato che affaccia sulla strada e si trova anch’esso in condizioni pericolanti. «Tempo fa, è stato individuato il proprietario di questo fabbricato, sul quale sono necessari degli interventi di messa in sicurezza, altrimenti non sarà possibile rendere nuovamente accessibile via Morisani» spiega il consigliere che sottolinea come «negli ultimi tempi si siano perse le tracce del titolare in questione e, questa condizione potrebbe pregiudicare i tempi per il completamento dei lavori». Per questi motivi, il consigliere partenopeo ha richiesto spiegazioni sia al parlamentino municipale che al Comune di Napoli, auspicando interazione tra i due enti per concludere al più presto la cantierizzazione della strada, di competenza municipale ma confinante con il muro di competenza comunale. 

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La questione principale, sollevata da Restaino e Borrelli, riguarda principalmente il tempo e la necessità di concludere urgentemente i lavori in corso. «Si rischia la stessa sorte toccata a Salita Scudillo, mai più riaperta dopo anni e anni di attese e promesse» denunciano Restaino e Borrelli che puntano il dito non solo sulla percorribilità delle strade ma sulle mappe a disposizione nelle ambulanze. «È inevitabile chiedersi: se si fosse arrivati in tempo il paziente sarebbe stato salvato? Non lo sapremo mai» spiegano Borrelli e Restaino convinti che «inconvenienti del genere non dovrebbero verificarsi». «Come è possibile che i mezzi di soccorso come le ambulanze non abbiano le mappe aggiornate? È un’operazione necessaria quella di rendere attuali gli itinerari e i percorsi» concludono i due che invieranno una nota al Comune per verificare se la chiusura è stata comunicata all’Asl Napoli 1.

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