Napoli, parte il car sharing elettrico con 50 auto e la Laurito come testimonial

Napoli, parte il car sharing elettrico con 50 auto e la Laurito come testimonial
di Giuliana Covella
Mercoledì 10 Giugno 2020, 14:51 - Ultimo agg. 11 Giugno, 11:51
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«Sono felice di essere testimonial di questo progetto perché molti non sanno che possedere un’auto elettrica significa avere bollo gratuito, parcheggi gratis e che si può andare al centro di una città senza problemi». Così Marisa Laurito, testimonial di Amicar sharing, il primo servizio cittadino di car-sharing elettrico che integra il trasporto pubblico e dei taxi offrendo una valida alternativa all’uso dell’auto privata. Il progetto, promosso dal gruppo di imprese sociali Gesco, che lo rilancia estendendolo in tutta la città dopo una prima sperimentazione durata circa un anno, è stato presentato in piazza del Gesù.

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«Inoltre  a Napoli con quest’invenzione di Gesco di affittare per la prima volta auto elettriche - aggiunge la direttrice artistica del Teatro Trianon - da un lato la città si svuoterebbe di auto, dall’altro credo sia una grande cosa soprattutto contro l’inquinamento. E in quest’ottica spero che la pandemia ci abbia insegnato qualcosa perché dobbiamo cautelare il nostro pianeta. Finora abbiamo fatto troppe schifezze».
 

 

«Rispetto a prima della pandemia è cambiato che il trasporto pubblico che già versava in situazioni di grande difficoltà - dice Sergio D’Angelo, presidente di Gesco - ha dovuto contingentare ulteriormente riducendo al 20% il numero di passeggeri su bus e metro. Ora è diventato problematico spostarsi, ma ciò che non deve cambiare in negativo è che le città tornino a inquinarsi come un tempo. Due mesi di fermo hanno messo in evidenza che le risorse delle città non sono state compromesse e hanno consentito che l’aria tornasse respirabile, ecco perché bisogna salvaguardare questo bene. Amicar sharing costituisce un contributo che consente a Napoli di allinearsi alle altre città europee e serve piuttosto a disincentivare l’uso di auto private. La Campania in tal senso è l’ultima regione d’Italia per il numero di giorni all’anno, 20, che si trascorrono nelle auto. Questo invece consente di risparmiare, perché si paga il costo limitatamente all’uso che se ne fa». 


E sulle precedenti esperienze che a Napoli non sono decollate, come “Ciro”, D’Angelo risponde: «Non sappiamo come sia fallita l’esperienza di “Ciro”. Noi siamo subentrati, l’abbiamo sperimentata per un anno e la decisione di fare l’investimento di oggi è conseguente a questa sperimentazione. Partiamo con 50 auto Peugeot 208, a emissioni zero, per l’inizio del 2021 arriveremo ad 80 e c’è la disponibilità a raddoppiare il numero di auto della nostra flotta se la domanda, come supponiamo, crescerà. A fine luglio inoltre partiremo con il bike sharing e le prime 50 biciclette a pedalata assistita», conclude. Amicar sharing si propone dunque come un sistema di trasporto ecologico, sicuro, comodo, sociale. «Si tratta di un car sharing totalmente elettrico che permette tramite una App (che si potrà scaricare dal sito www.amicarnapoli.it) di accedere ai veicoli dislocati su tutto il territorio cittadino sulle strisce blu - spiega Mario Cuollo Conforti della società Be Smart, sviluppatore della piattaforma di sharing - Il sistema è automatizzato, l’utente necessita semplicemente del suo smartphone e sarà attivo da domani, 11 giugno». «Sono particolarmente soddisfatto per l'avvio dell'innovativa iniziativa del Consorzio Gesco .
dichiara Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, che sostiene l’iniziativa - per due ordini di motivi: questo progetto rappresenta una grande opportunità per la città di Napoli ed è significativo che nasca da un forte soggetto del non profit; in secondo luogo investe il Fondo Sefea Impact, promosso dalla nostra Fondazione ne è il principale sottoscrittore». Amicar sharing ha la collaborazione di Eav, Peugeot Auto Uno, Be Smart, Radio Kiss Kiss, Napoliclick, Anm, Teatro Trianon Viviani e Ordine dei Giornalisti della Campania.

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