Tensione in carcere a Napoli: bastonate ai due agenti

Tensione in carcere a Napoli: bastonate ai due agenti
di Nico Falco
Domenica 20 Agosto 2017, 23:40 - Ultimo agg. 21 Agosto, 08:49
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Numerose ferite alla testa, alla spalla, contusioni multiple all’addome, a un ginocchio e al bacino e una confusione tale da non ricordarsi nemmeno il proprio nome. Era in queste condizioni l’agente della Polizia Penitenziaria trasportato d’urgenza ieri al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli, preso a bastonate mentre era in servizio nel carcere di Secondigliano; è stato sottoposto agli esami radiologici, per lui una prognosi di 21 giorni. Con lui in ospedale c’era un collega, intervenuto insieme agli altri poliziotti in suo aiuto: ha rimediato una frattura esposta a una mano ed è stato dimesso in serata con prognosi di 7 giorni.


Per conoscere i motivi dell’aggressione si dovranno attendere gli sviluppi dell’indagine, che terrebbero in considerazione anche l’ipotesi di vecchie ruggini tra l’agente e uno dei detenuti. La ricostruzione è ancora fumosa, ma con un punto certo: l’episodio riporta l’attenzione sui disagi che, tra le mura del carcere, coinvolgono sia i detenuti sia gli operatori.
C’è il problema del sovraffollamento, endemico in numerosi istituti, così come quello della mancanza di percorsi riabilitativi, che spesso non possono essere attuati perché le risorse sono minime e, come succede nel carcere di Poggioreale e in quello di Aversa, il numero dei poliziotti è inferiore a quello previsto in pianta organica. L’aggressione di ieri è avvenuta nel reparto S3 Ligure, ad alta sicurezza, dove ci sono anche i detenuti in regime di 41 bis. Narcotrafficanti, sequestratori e camorristi: a quest’ultima tipologia apparterrebbe l’aggressore, che sarebbe legato al clan della Vanella Grassi. Erano circa le 16, il poliziotto stava aprendo le celle per l’ora di socialità quando è stato aggredito da uno dei detenuti con un’arma rudimentale, costruita legando insieme manici di scopa con un lenzuolo.


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