Caro bollette: dal calcetto al padel, Napoli dice stop alle partite di sera

Caro bollette: dal calcetto al padel, Napoli dice stop alle partite di sera
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 14 Settembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 19:00
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Anche lo sport amatoriale rischia di diventare un affare per ricchi. Il caro energia pesa come un macigno su campi di calcetto, padel, tennis o palestre. Si cerca di tenere duro, ma la partitella settimanale potrebbe essere presto soggetta a un aumento che, per rientrare nei costi delle ultime stangate di luglio e agosto, «dovrebbe sfiorare il raddoppio». Sono circa mille i campi di calcio (e altri sport) tra Napoli e provincia, e fanno tutti capo ad aziende sostanzialmente energivore, che dipendono dai riflettori accesi sui campetti e dal gas per le docce degli spogliatoi. Diverse migliaia, di conseguenza, i posti di lavoro coinvolti nel comparto. Con il freddo che si avvicina i costi sono destinati ad aumentare.

Le stangate sono arrivate già da luglio per i tanti imprenditori privi di contratti a tariffa bloccata. Uno di loro è Armando Nicoletti, titolare di Sport e Relax in viale Letizia (la struttura ha 3 campi di calcio, sono 2 di padel e 4 da tennis). «Ad agosto - sospira - quando come al solito abbiamo lavorato poco per via delle ferie, contro i soliti 450 euro mensili di bolletta energetica ne ho ricevuti 2770.

A luglio 2300 euro. Oltre 5mila euro da versare per soli due mesi. La stessa cifra, di solito, la pagavamo in un anno. Se non paghiamo saremo costretti a chiudere, oppure ad aumentare il costo di 4 euro a persona. Per ora abbiamo tenuto i prezzi bassi, ma non è facile». Mediamente, una partita di calcetto costa tra i 60 e i 70 euro per un’ora di affitto del campo. «La crisi - prosegue Nicoletti - però vale anche per gli utenti. Non sappiamo cosa fare e vorremmo che qualcuno ci spiegasse quali sono i motivi reali di questo aumento, se davvero tutto si deve alla guerra o c’è anche altro». La giungla dei costi, come detto, tocca anche palestre e scuole calcio.

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«Aspettiamo settembre con molta ansia - rivela Mister Antonio Piccolo del centro sportivo Arci Scampia - E il gas per le docce, in vista della ripresa, ci spaventa molto. Non aumenteremo i prezzi: siamo a Scampia, lo sport qui non può essere un lusso. Abbiamo paura degli aumenti, anche se nel nostro centro abbiamo anche un po’ di fotovoltaico». Si gioca per 60 minuti esatti. Il quarto d’ora di tolleranza del fischio d’inizio è già un ricordo. Si accendono i riflettori quando le squadre sono in campo, e si spengono allo scoccare dell’ora di gioco: «Di solito le luci da noi erano sempre accese - spiega Aldo Nocera, gestore di Soccer Aminei, 3 campi di calcio - Le bollette erano di circa 500 euro al mese. Da luglio, mi arrivano quadruplicate. In bolletta ci sono troppi costi aggiuntivi. Andiamo incontro all’inverno, e presto dovremmo accendere i riflettori alle 16. Speriamo che venga presa in considerazione l’ipotesi di mantenere l’ora legale, in maniera tale da risparmiare sull’energia almeno per un’ora». E poi aggiunge: «Ho una scuola calcio, e i costi di gestione lievitano. Al momento la partecipazione costa 50 euro al mese, ma se non aumenteremo la quota almeno del 20% non riusciremo a continuare». Al momento, gli imprenditori si ritrovano davanti un rebus: i fari al led consumano meno, ma costano troppo: «Abbiamo ancora gli alogeni - aggiunge Nocera - che consumano circa 10 volte in più di quelli al led, che costano però 300 euro l’uno, e per ogni campo ne abbiamo 12».

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