Carte false e sussidi veri, blitz a Napoli in due municipalità: «Qui cittadini fantasma»

Carte false e sussidi veri, blitz a Napoli in due municipalità: «Qui cittadini fantasma»
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 27 Giugno 2022, 00:16 - Ultimo agg. 28 Giugno, 07:25
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Nella stessa strada, nello stesso civico, nello stesso fabbricato. A furia di presentare sempre le stesse richieste - magari nella convinzione che nessuno controllerà mai -, si corre il rischio di diventare smaccatamente ripetivi. E di ingolfare un ufficio con decine di istanze che riguardano lo stesso appartamento: tutti residenti nella stessa casa, magari nelle stesse due o tre stanze di una ottantina di metri quadrati, quasi a sfidare le leggi della fisica. 

E non è l’unica anomalia saltata agli occhi in questi mesi. Sono tantissimi, provengono dall’estero, chiedono di certificare un cambio di residenza a Napoli, ma hanno quasi sempre stessi nomi, stessa età, stessi riferimenti anagrafici: ci sono quelli che vengono dal Pakistan, quelli originari della Malesia, e così via. Istanze simili, tutte troppo simili, che hanno insospettito gli inquirenti al punto tale che hanno deciso di uscire allo scoperto.

In che modo? Due blitz, due acquisizioni di atti, all’interno degli uffici chiave di due municipalità cittadine.

La seconda e la terza municipalità finiscono così nel mirino della Procura di Napoli, che sta indagando da alcuni mesi su strani maneggi che sarebbero avvenuti all’ombra di Palazzi cittadini che dovrebbero essere assicurati - condizionale doveroso - da un rigoroso controllo politico. Ma restiamo nel merito delle indagini: c’è il sospetto che qualcuno abbia fatto carte false per ottenere certificati di residenza a Napoli. Si tratta per lo più di immigrati. Non parliamo di pochi casi isolati, di carte sospette per due o tre aspiranti cittadini napoletani. Tutt’altro. C’è il sospetto che in queste due municipalità sia in vigore da tempo un vero e proprio sistema di controllo delle pratiche anagrafiche, che avrebbe garantito a centinaia di persone (vere? Reali? O cittadini virtuali?) di acquisire permessi di soggiorno, grazie a falsi attestati di residenza. 

Tutto grazie a un mix di condizioni che ovviamente andranno verificate nel corso delle indagini: notizie false calate all’interno delle autocertificazioni, complicità e omissioni all’interno delle stanze che contano; scarsa attenzione da parte di chi dovrebbe assicurare un controllo politico degli enti, parliamo di quelle municipalità che da almeno dieci mesi arrancano nella definizione delle proprie giunte, dei propri organi di governo interno e a disposizione delle cittadinanze. Restiamo all’inchiesta. Una vicenda condotta dal pool reati contro la pubblica amministrazione, al lavoro l’aliquota di polizia giudiziaria della polizia municipale del Palazzo di giustizia di Napoli, agli ordini del comandante Gabriele Salomone. 

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Stando a quanto appreso dal Mattino, sono state sequestrate (si tratta di acquisizioni atti) alcune pratiche all’interno delle due municipalità che abbracciano una buona parte del centro storico cittadino: la seconda e la terza, vale a dire da Montecalvario (a partire dai Quartieri spagnoli) a Stella San Carlo all’Arena. È da queste parti che sarebbero stati realizzati falsi cambi di residenza, grazie a dati assolutamente falsi; ed è sempre all’ombra di questi due municipi, che sarebbero stati fabbricati a tavolino falsi permessi di soggiorno, lasciapassare per uno status civico che evidentemente fa gola a tanti. In che senso?

È ovvio che gli stessi soggetti che risultano residenti nella città di Napoli, con tanto di titolo di soggiorno, possono - almeno in via potenziale - concorrere a stretto giro a ottenere un sussidio di disoccupazione (dimostrando di aver perso il lavoro all’improvviso) o al reddito di cittadinanza (come emerso da due inchieste, a Napoli e a Palermo, sul fenomeno di cittadini romeni mai giunti in Italia, ma percettori di reddito). Un mercato clandestino e illegale su cui ora la Procura punta a vederci chiaro. 

E che dovrebbe spronare, solo come ipotesi investigativa, i presidenti dei municipi cittadini a fare presto: a muovere le pedine giuste, per nominare al più presto gli assessori, per avere un occhio vigile su quanto avviene nelle proprie stanze, a partire dallo strano caso di trasferimenti di tanti cittadini originari di altri Paesi, che magari si ritrovano - almeno formalmente - nel chiuso dello stesso indirizzo civico. 

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