Napoli, a Pizzofalcone camorra e turismo: l'edificio dei boss tra locali e b&b

Sulla vicenda ha acceso i fari il ministro Piantedosi durante il Comitato ordine pubblico in Prefettura

Il palazzo occupato in via Egiziaca a Pizzofalcone
Il palazzo occupato in via Egiziaca a Pizzofalcone
di Gennaro Di Biase
Sabato 19 Novembre 2022, 00:04 - Ultimo agg. 17:32
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«Grazie, grazie mille per l’ospitalità, siamo stati davvero benissimo qui da voi», sorridono i turisti, zaini in spalla, uscendo dal b&b. A pochi passi da loro, proprio all’angolo del civico occupato di via Egiziaca a Pizzofalcone, svettano sul muro le scritte “Clan Contini”, “Davide Bifulco Vip” e “Portare rispetto al Pallonetto”. Nello stesso momento, mamma e figlio senza casco sfrecciano con il motorino davanti al muro in questione e sfiorano una coppia di francesi che scattano foto tra i vicoli al di sopra del Plebiscito.

È difficile, anche nella città dei controsensi, trovare un posto in cui la malavita e l’accoglienza siano tanto prossimi. Turismo e camorra, vinerie glamour appena inaugurate e negozi senza insegne, bassi abitati dal popolo, bassi abusivi e bassi trasformati in stanze di comfort per i vacanzieri: via Egiziaca a Pizzofalcone, in altre parole, è l’ossimoro perfetto.

Nel bene, e soprattutto nel male. 


In via Egiziaca c’è una tensione silenziosa che sa di attesa, di onda che si ritira, di calma che potrebbe diventare tempesta da un momento all’altro, in caso di intervento delle forze dell’ordine. Nel cortile interno del civico occupato abusivamente, su cui si sono accesi ieri i fari del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, si intravedono diverse automobili, tutte ben messe e parcheggiate in maniera piuttosto ordinata. Anche il palazzo è ben tenuto, molto meglio di altri edifici dal fascino del decrepito che qui, a Pizzofalcone, si alternano a stabili appena ristrutturati o in via di manutenzione. Non a caso, in zona si incontrano due giovani che stanno ripulendo alcune colonne. Sono restauratori assoldati da un condominio.

Tornando all’esterno del condominio occupato, c’è una macchina con tanto di autista con i gomiti appoggiati al volante. È ferma da un’ora circa, sembra presidiare il territorio. Forse una vedetta, forse no. Le scritte sopracitate, quelle che inneggiano al “sistema”, si trovano a una manciata di metri: precisamente su via Nunziatella. I turisti alla caccia di selfie ricordo - ne passano di continuo - le fotografano senza farci caso e le esportano sui social e in giro per il mondo. Come a ricordare che la zona ha due anime, quella degli angeli e quella dei diavoli, che a Napoli si combattono costantemente per tracciare i propri confini. Partenope è tutta una questione di confini, e qui in via Egiziaca l’anima nera e l’anima bianca della città si pestano i piedi più che altrove.

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La metropoli del boom turistico, degli studenti universitari (della vicina Partenope) e quella dei vicoli dell’abusivismo e del sistema, praticamente, coincidono. Qui in via Egiziaca, non lontano dal condominio occupato, c’è il panificio che fu il set di una delle puntate de “I Bastardi di Pizzofalcone”. Poco più su, invece, si ergono la Nunziatella e il famoso commissariato della fiction tratta dai libri di Maurizio De Giovanni e interpretata da Alessandro Gassmann. In questa fetta di Napoli, conosciuta e riconosciuta nel mondo attraverso la tv, insomma si stende, con una forza più che evidente, la mano sinistra dei clan. Un cortocircuito tra realtà e finzione che stenta ad abbandonare questo crocevia di palazzi signorili e palazzi popolari.

La mentalità da “sistema” è viva e vivida, purtroppo. Lo si capisce dal tenore di alcuni discorsi rubati ai passanti: «Gli ho fatto fare capa e capa - dice un residente, parlando di violenze domestiche - e quelle così hanno imparato la lezione». «Meglio se non se ne va nessuno dal palazzo occupato, ma non bisogna fare figli e figliastri: o sloggiano tutti o tutti rimangono dove stanno». «Terranei del Municipio non destinabili ad abitazione», si legge invece all’esterno di un palazzo ben curato e, ovviamente, anche abitato. La regola è che non ci sono regole, almeno non per chi le infrange. C’è chi ci ha provato e ci prova, però, a farle rispettare: intorno ai cassonetti si notano diversi inviti - anche conditi da parolacce - a non «gettare rifiuti ovunque». La strada, infatti, è pulita. Qualche luce c’è: mamme e figli sorridenti escono da palazzi storici. Bambine felici si alternano su una bicicletta rosa nell’ampio e silenzioso cortile della parrocchia. Le loro voci colorano un silenzio fatto dei sorrisi ignari dei turisti e di tensione. Quella dei clan che presidiano e della vita che scorre, del bene e del male che in via Egiziaca sono vicini, troppo vicini.

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