Napoli, abusivi anche nelle scuole: occupate le case dei custodi

Dossier sugli istituti del Vomero e dell'Arenella: ecco la mappa delle situazioni "fuorilegge"

La scuola Belvedere
La scuola Belvedere
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 23:04 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 07:21
4 Minuti di Lettura

Scuola che vai, custode che trovi. Ma è spesso abusivo. È quanto emerge dal dossier di Europa Verde sugli alloggi degli istituti della zona Vomero-Arenella. Su 14 scuole, ben 6 case sono occupate senza le carte in regola. Quasi la metà, insomma. Una media impressionante, che potrebbe portare a galla cifre decisamente significative, se si considera che a Napoli si contano circa 3300 scuole (tra pubbliche e private). Proprio in merito al fenomeno della regolarizzazione delle case comunali, arrivano novità da Palazzo Santa Lucia. La Regione, lo scorso 8 febbraio, ha approvato la graduatoria provvisoria delle assegnazioni. Circa 200 le domande rigettate su Napoli per irregolarità. 

I custodi «furbetti» sono tanti in città, stando al campione preso in considerazione nel dossier. Il tutto arriva a poca distanza dalla denuncia sulla scuola materna del plesso Minucci. Alla voce «scuole con alloggio del custode occupato abusivamente» figurano, appunto, la «Minucci (plesso primaria - via Bernardo Cavallino 61), la E. Nobile (via Ussani), la E. A. Mario, la Sant’Ignazio di Loyola, il Quarati e la Belvedere (in via A.Falcone)». Alla «Caccavello» risulta invece un «fitto passivo». Le scuole con «alloggio del custode libero» sono «la Pavese, la Minucci (plesso secondaria - via D. Fontana), la Camaldolilli, la Nicolardi, il Vanvitelli, la Piscicelli, la Belvedere (plesso Vico Acitillo) e la Viale delle Acacie». Va rimarcato che, essendo stata presa in esame una sola delle 10 municipalità cittadine, i numeri delle occupazioni abusive sono potenzialmente molto maggiori.

«Bisogna intervenire con energia e mettere fine a questi soprusi – dicono il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e il consigliere municipale di Europa Verde Rino Nasti – Abbiamo realizzato questa sorta di mappa degli alloggi dei custodi degli istituti scolastici indebitamente occupati e che abbiamo girato al Comune e alle Autorità affinché si intervenga e si rispristini lo stato dei luoghi.

Sono inaccettabili questi atti di violazione delle più elementari norme in materia di rispetto per i beni pubblici. Intendiamo portare avanti il lavoro anche in altre zone della città. Il fatto che in un quartiere non certo dei più popolari abbiamo riscontrato questo altissimo tasso di irregolarità ci fa pensare che quello che accade nelle scuole tra Vomero e Arenella sia soltanto la punta di un iceberg ben più grande, che riguarda potenzialmente centinaia di istituti scolastici cui vengono indebitamente sottratti spazi». 

Sono ancora nella mente di molti le tensioni e le difficoltà degli sgomberi avvenuti a fine ’22 a Pizzofalcone, o le vicende delle occupazioni ai Colli Aminei. Le case assegnate in odore di clan, o comunque prese con la forza, sono ancora tante all’ombra del Vesuvio. Ma l’approvazione della graduatoria provvisoria per l’inserimento nell’Anagrafe del Fabbisogno Abitativo degli aventi diritto all’assegnazione di alloggi Erp, arrivata nei giorni scorsi, è un passo importante per dare casa a chi ne ha davvero il diritto. L’esistenza di una lista ufficiale aggiornata è una misura decisiva che, da un lato, faciliterà le eventuali prossime operazioni di sgombero. E che, dall’altro, consentirà di consegnare le case in tempi più stretti, sottraendole alle mire degli abusivi pronti ad approfittarsene. Sono state 8747 le domande di alloggio arrivate su Napoli, e di queste circa 200 sono state rifiutate (per irregolarità di varia natura, su isee o inesattezze burocratiche). Insomma, la stretta nei confronti di chi occupa il patrimonio comunale senza le carte in regola sta arrivando. A dimostrarlo, ci sono anche le 28mila diffide da 260 milioni inviate dal Comune agli occupanti nei giorni scorsi. Quasi la metà di chi risiede nei ben 65494 cespiti di Palazzo San Giacomo non è infatti in regola con i pagamenti.

«Quando è stato pensato questo sistema - spiega il consigliere regionale di Demos Roberta Gaeta commentando l’approvazione delle graduatorie - lo si è fatto per consentire una gestione più chiara e trasparente dell’assegnazione degli alloggi. Ci auguriamo quindi che tutto l’iter venga svolto in maniera lineare e senza intoppi affinché gli alloggi vadano davvero alle famiglie bisognose che hanno risposto all’avviso (oppure che sono in graduatoria) e hanno davvero diritto all’alloggio popolare. Se tutto andrà come deve, non sarà più possibile che in un Comune, poiché non ci sono graduatorie, si consentano le occupazioni abusive da parte di non ha i requisiti se non addirittura di delinquenti e camorristi, invece di assegnare le case a chi ne ha bisogno».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA