Pestata a sangue dai vicini nel Napoletano: aveva “osato” protestare per lavori abusivi nel palazzo

Pestata a sangue dai vicini nel Napoletano: aveva “osato” protestare per lavori abusivi nel palazzo
di Marco Di Caterino
Venerdì 26 Novembre 2021, 23:00 - Ultimo agg. 28 Novembre, 08:10
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Una famiglia di balordi violenti. Quattro fratelli, che insieme ai genitori avevano occupato abusivamente un appartamento di edilizia popolare di Arpino, frazione di Casoria, sono stati arrestati e rinchiusi in carcere per aver ridotto in fin di vita una loro vicina, una casalinga di 61 anni, ricoverata in codice rosso al Cardarelli da quasi un mese: aveva “osato” protestare, minacciando una denuncia, perché nel giro di un’ora avevano realizzato sul ballatoio comune, proprio accanto alla porta di ingresso della sua abitazione, una sorta di lavanderia domestica dove intendevano installare un lavatoio per il bucato e persino una lavatrice. Questo accadeva lo scorso 7 novembre. Nemmeno venti giorni dopo, le manette sono scattate per Ciro Uccello, 29 anni, e i suoi fratelli Luigi di 27, Gennaro di 22 anni e Valerio di 21 anni, tutti accusati di tentato omicidio, lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e danneggiamento. I carabinieri della caserma di Arpino li hanno arrestati nell’appartamento occupato abusivamente, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip del tribunale di Napoli Nord su richiesta della procura diretta da Maria Antonietta Troncone. I quattro sono ritenuti gravemente indiziati anche dei reati di violazione di domicilio e danneggiamento, visto che si sono introdotti nell’abitazione della vittima contro la sua volontà «per portare alle massime conseguenze la loro azione delittuosa», è scritto nell’ordinanza, attuando il brutale pestaggio nel corso del quale sono stati feriti anche il marito e una figlia della casalinga.

Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno anche accertato che i quattro indagati, insieme ai loro genitori, avevano occupato abusivamente l’immobile dove abitavano, un appartamento della 219 di proprietà del Comune di Casoria. Qui peraltro avevano realizzato opere abusive e altre ne stavano ultimando, sempre assicurandosi il silenzio dei condomini con la minaccia di violenze.

Per questo l’intera famiglia è stata denunciata per violenza privata. Ma non solo. Nella stessa ordinanza, è stato disposto lo sgombero ad horas dell’appartamento occupato dagli Uccello, che sono stati così costretti a uscire da quell’abitazione, subito sequestrata e sigillata. Un’azione esemplare per rapidità ed efficacia, quella della Procura di Napoli Nord, condotta in sinergia con le forze dell’ordine e che può dare un decisivo slancio al contrasto del fenomeno, purtroppo in crescita, dell’occupazione abusiva di case sottratte con inaccettabili blitz a proprietari e affittuari che legittimamente le abitano.

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L’arresto degli aggressori della 61enne non ha però cancellato l’orrore e la paura dei suoi familiari. «Sono molto preoccupato per le condizioni di mamma che è ricoverata al Cardarelli», dice uno dei figli della donna, che si era rivolto al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. «Papà psicologicamente è distrutto, piange continuamente, ha la scena stampata in testa, sua moglie a terra, in pericolo di vita, che perdeva sangue. Ora che i quattro sono stati arrestati chiediamo di avere subito giustizia». «Bene gli arresti – dice l’esponente dei Verdi in consiglio regionale - Non è più tollerabile che la violenza si sia completamente impossessata del nostro territorio e che, attraverso l’utilizzo di essa, soggetti spregevoli vadano a sopraffare le persone perbene. Chiediamo pene esemplari per questi criminali che avevano anche occupato abusivamente un’abitazione, fenomeno che stiamo ferocemente combattendo. Ora – conclude Borrelli - saremo vicini alla famiglia aggredita sperando che la signora possa presto rimettersi. Via tutti gli abusivi dalle case popolari, che devono andare alle persone perbene e non a criminali e camorristi». 

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