Napoli, cento passi verso il 21 marzo: il dialogo con Don Ciotti e Landini alla fondazione Foqus

Napoli, cento passi verso il 21 marzo: il dialogo con Don Ciotti e Landini alla fondazione Foqus
di Alessio Liberini
Giovedì 17 Marzo 2022, 22:01
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«Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza». Si apre così, con la lettura dell’Articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, da parte di Don Luigi Ciotti, l’incontro - condotto dalla giornalista del TGR Rai Campania, Francesca Coppola - andato in scena questo pomeriggio alla Fondazione Foqus, nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Dove si è svolto il dialogo, partito con il saluto di rito di Rachele Furfaro, presidente della Fondazione, tra il fondatore di Libera e il leader della Cgil, Maurizio Landini, in vista della 27esima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che quest’anno vedrà la sua mobilitazione nazionale svolgersi proprio nel capoluogo campano. L’incontro odierno rientra, infatti, tra gli eventi promossi da Libera e Cgil denominati «cento passi verso il 21 marzo». Il primo giorno di primavera che, come ogni anno dal 1996 ad oggi, vede migliaia di uomini e donne scendere nelle piazze d’Italia per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie.

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Una primavera che quest’anno arriva, tristemente, nel segno delle bombe. Quelle che in queste ore piovono sui cieli dell’Ucraina ma anche quelle volte all’intimidazione. Come gli ordigni della camorra che sono scoppiati, negli ultimi mesi, in tutta l’area metropolitana di Napoli. L’ultimo, esploso solo la scorsa settimana, all’esterno della chiesa di don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco Verde di Caivano, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.

«Abbiamo scelto Napoli . spiega Don Ciotti - per far emergere le cose belle che ci sono. Questa è una città che ha sempre saputo reagire. Ci sono tante bellissime realtà che non fanno chiasso, non fanno molto rumore ma sono di grande valore e grande importanza. Dei punti di riferimento concreti per tante persone». Come la stessa Fondazione Foqus che dal 2013, anno della sua nascita in quello che fino ad allora era l’abbandonato ex Istituto Montecalvario, partecipa in prima linea al “progetto di riqualificazione urbana” dei Quartieri Spagnoli, oggi quasi totalmente rigenerati dopo anni bui scanditi dall’influenza criminale sul territorio. «È una memoria viva – sottolinea il presidente di Libera  – una memoria che non si ferma al 21 marzo ma deve trasformarsi tutti i giorni in responsabilità ed impegno».

Tanti i temi trattati nel corso dell’evento, dall’odierno conflitto in Ucraina, passando per la dispersione scolastica, fino all’emergenza lavoro: erano presenti in sala anche alcuni operai ex Whirlpool. Ma, su gli occhi di tutti i presenti in sala (circa un centinaio), restano vive le terribili immagini che arrivano oggi dall’est Europa. «Non ci sono parole per descrivere quello che sta succedendo in Ucraina» chiarisce Don Ciotti richiamando l’attenzione verso gli altri conflitti, quelli extra continentali: «Delle altre 33 guerre in atto da prima dell’invasione della Russia nessuno ne ha parlato, su questo dobbiamo interrogarci» precisa il fondatore di Libera. «Diffidare da chi vuole semplificare» è invece il monito di Landini: «Io mi schiero contro qualsiasi guerra. Dobbiamo opporci a questa follia e per farlo dobbiamo mettere in condizione le persone di vivere dignitosamente» ha spiegato il segretario generale della Cgil.

Tra i temi portanti, del dialogo, non poteva di certo mancare quello del lavoro, il primo vero antidoto contro tutte le camorre. «Non dimentichiamo – ricalca il fondatore di Libera – che abbiamo tre milioni di giovani che hanno terminato i percorsi della scuola ma che non trovano lavoro. Una società senza lavoro muore, si spegne, si perde». «Ma soprattutto – prosegue Don Ciotti – quelli che sono i più fragili trovano lavoro perché trovano delle opportunità nelle organizzazioni criminali che per quattro soldi catturano tanti sfortunati».

«Il lavoro non precario – sottolinea invece Landini – quello fatto di diritti, è il vero primo argine all’illegalità ed è il tema fondamentale: costruire lavoro e mettere in condizioni le persone di non essere ricattabili e di essere libere di poter utilizzare la propria testa.

In particolare a Napoli e nel Mezzogiorno è chiaro che questo tema assume una centralità fondamentale».

Sotto la lente di ingrandimento, per il leader della Cgil, emergono anche i possibili pericoli che potrebbero derivare dall’arrivo dei fondi del Pnrr. «C'è bisogno – precisa Landini - di fare investimenti per mettere nelle condizioni anche i Comuni e i territori di poter progettare e di poter utilizzare quei soldi». «Credo - prosegue il leader del sindacato - che serva una battaglia trasparente, esplicita che vada in questa direzione. Combattere la logica degli appalti al massimo ribasso, della liberalizzazione degli appalti va proprio in questa direzione. La condizione per evitare che la malavita organizzata possa impossessarsi di queste risorse passa attraverso una trasparenza delle operazioni che si fanno e di un fare sistema assieme costruendo anche sul territorio delle cabine di regia, come noi abbiamo chiesto, in modo che i Comuni, le Regioni coinvolgano le parti sociali e sia trasparente un processo di investimento e di utilizzo di queste risorse». 

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