Festa scudetto, Claii: «Manca dialogo con istituzioni su lotta a illegalità e abusivismo»

Tante criticità secondo il segretario provinciale Achille Capone

Achille Capone, segretario provinciale Claai
Achille Capone, segretario provinciale Claai
Lunedì 8 Maggio 2023, 18:26
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«La festa per lo scudetto sta facendo emergere le criticità, in termini di abusivismo e illegalità - che riguardano soprattutto l’occupazione di spazi pubblici senza regole. Occorre perciò avviare subito un dialogo, che allo stato attuale è assente, tra istituzioni e associazioni di categoria per contrastare questo fenomeno di “anarchia” imperante». A dirlo in una nota è Achille Capone, segretario provinciale della Claii, associazione dell’artigianato e della piccola e media impresa della Campania.

«Ben vengano l’ondata di gioia e il clima di euforia di questi giorni per il tricolore vinto dagli azzurri, soprattutto perché sarà una favorevole contingenza legata anche al rilancio delle tradizioni artigianali della città e della regione - sottolinea Capone - È chiaro infatti che l’impulso che la festa potrebbe dare all’economia e in particolare ad artigianato e piccole e medie imprese è fondamentale.

Ma tra affari legali e illegali c’è a maggior ragione la necessità di maggiori controlli su questa economia illegale, valorizzando e tutelando il made in Campania con tutte le attività che ruotano intorno ai festeggiamenti per la squadra».

«La lotta all'abusivismo e all’illegalità, compreso l'utilizzo abnorme degli spazi pubblici (specie i tavolini “selvaggi”), è utile e necessaria per qualificare e sviluppare le imprese napoletane e campane e rafforzare il vivere civile - aggiunge il referente Claii - Il flusso turistico, i risultati sportivi, se opportunamente valorizzati, possono determinare un nuovo sviluppo economico e occupazionale».

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Infine, conclude: «Ma le istituzioni, in particolare Comune e Città Metropolitana devono, coinvolgendo le associazioni imprenditoriali e i sindacati dei lavoratori, organizzare, incentivare e sostenere questo momento che stiamo vivendo. Oggi invece mancano completamente il dialogo e il confronto e quasi tutto è lasciato allo spontaneismo».

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