Pronunci la parola “Mergellina” e subito l’associazione mentale corre alla cartolina di Napoli. La zona degli chalet, uno degli angoli più suggestivi, taralli e birre, ma anche caffetterie e ristoranti di pregio. Se però si scorrono dati e statistiche delle forze dell’ordine, associandoli anche a tragedie recenti e passate, allora le tinte pastello diventano torbide: e si scopre che da tempo Mergellina è oggi uno dei luoghi a più alta concentrazione malavitosa. Lo confermano le statistiche della Questura.
Cifre, queste, che non possono non preoccupare, e che hanno allarmato lo stesso sindaco Gaetano Manfredi, che ieri - nel corso di un convegno - ha sottolineato la necessità di intensificare i controlli nelle aree della movida.
E dunque, i numeri, che si riferiscono ai controlli effettuati dalla Polizia di Stato proprio in quella zona del lungomare.
«Nello scorso fine settimana (nelle giornate dal 15 al 17 settembre, ndr) - si legge in un comunicato stampa della Questura - gli agenti dell’ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico, con l’ausilio di personale della Polizia Locale - hanno effettuato controlli nella zona degli “chalet” di Mergellina e in largo Sermoneta. Nel corso dell’attività sono state identificate 375 persone, di cui 94 con precedenti di polizia». Come dire: un soggetto su quattro era un pregiudicato o comunque già noto alle forze dell’ordine.
Da Mergellina al Vomero: in quello stesso fine settimana la polizia ha operato gli stessi servizi di controllo e prevenzione sulla zona collinare, e in questo caso i risultati sono stati i seguenti: su 87 persone identificate, 11 erano pregiudicati. Dato ben distante da quello di Mergellina, ma pur sempre elevato. Ed ancora: a fine agosto altra operazione, questa volta a Chiaia, e anche in questo caso la percentuale dei pregiudicati è risultata altissima: su 53 persone, 21 avevano precedenti.
La curva che indica il tasso di elevata criminalità che ogni giorno si muove a Napoli (con pregiudicati che affluiscono ovviamente anche dall’intera area metropolitana) torna a salire se ci si sofferma poi nelle zone del centro storico. Decumani, Forcella, Rione Sanità, Vasto, Quartieri Spagnoli sono aree ad altissimo rischio.
Fa fede, ancora una volta, il bilancio ufficiale delle operazioni ad Alto Impatto, durante le quali il dispositivo degli uomini in divisa e dei mezzi impiegati da polizia, carabinieri e finanzieri è imponente e garantisce un controllo capillare sul territorio. Ebbene, durante l’ultimo blitz interforze messo a segno il sette settembre proprio ai Quartieri Spagnoli furono identificate 112 persone, di cui 40 con precedenti di polizia.
Ma torniamo su Mergellina. Era la notte del 20 marzo scorso quando sulla movida del lungomare tornò a scorrere il sangue. Sangue innocente: quello di Francesco Pio Maimone, 18 anni, residente a Pianura. Quella notte era in compagnia di un gruppetto di amici quando incrociò sui suoi passi un 20enne di Barra, Francesco Pio Valda, “rampollo” di una nota famiglia di camorristi dell’area orientale. Un omicidio scatenato da folli, futili motivi.
Soltanto otto giorni prima che si consumasse questa tragedia Mergellina fu teatro di un altro gravissimo raid armato: Antonio Gaetano, 19enne di Pianura considerato un giovanissimo emergente nel panorama criminale della zona, fu avvicinato da un killer che gli sparò un colpo a bruciapelo ferendolo alla testa. Delitto commesso tra centinaia di persone che affollavano gli chalet. Il ragazzo morirà dopo due settimane di agonia in ospedale.
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