Appalti e corruzione all'Ospedale del Mare, sei arresti nell'Asl Napoli 1

Appalti e corruzione all'Ospedale del Mare, sei arresti nell'Asl Napoli 1
Giovedì 22 Novembre 2018, 09:32 - Ultimo agg. 23 Novembre, 06:52
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Apparecchiature per l'Ospedale del Mare di Napoli vendute anche con rincari del 300 per cento e appalti truccati, maggiorati anche di 250mila euro. E poi faccine sorridenti e coriandoli sulle chat di WhatsApp per festeggiare: è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Napoli, coordinata dal neonato pool sui reati nel settore sanitario della Procura di Napoli (guidato dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli) che oggi ha arrestato sei persone con l'accusa di avere messo in piedi un sistema corruttivo basato principalmente sulla cosiddetta «somma urgenza» e sull'impossibilità, di fatto, di poter acquistare la stessa tipologia di apparecchi (endoscopi, broncoscopi e altri macchinari del genere) da aziende diverse da quelle finite nell'inchiesta partenopea.

Il meccanismo vede tra i principali protagonisti una dirigente dell'Asl Napoli 1 Centro e un imprenditore legati da un rapporto sentimentale e, a quanto pare, anche economico. Alcuni degli indagati, è emerso, si scambiavano eloquenti emoticons via WhatApp per festeggiare l'imminente richiesta di una fornitura di costose apparecchiature: faccine sorridenti e coriandoli inviati sulle chat, subito dopo avere appreso dai loro canali «privilegiati» che un medico stava per fare richiesta di strumentazioni.

L'Ospedale del Mare di Ponticelli è di recente realizzazione: alcuni reparti sono stati inaugurati poco dopo l'estate e ciononostante è stato già al centro delle cronache cittadine, per alcuni allargamenti causati dalle piogge e, anche, da presunti atti di sabotaggio. Ai domiciliari sono finiti Loredana Di Vico, 55 anni, dirigente dell'unità operativa complessa acquisizione beni e servizi dell'Asl Napoli 1 Centro (subito sospesa dal direttore generale della Asl Mario Forlenza, ndr); Vincenzo Dell'Accio, 50 anni, imprenditore e gestore, di fatto, insieme con alcuni familiari, di società per la rivendita di articoli medicali risultate amministrate da prestanome. La stessa misura cautelare è stata notificata anche a tre parenti di Dell'Accio e a Gennaro Ferrigno, stretto collaboratore della famiglia Dell'Accio. Pieno sostegno agli inquirenti è stato manifestato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «Continueremo con estremo rigore - ha affermato - per ripulire di tutte le incrostazioni parassitarie e di tutte le irregolarità gestionali l'intera sanità campana. È un lavoro immane, pienamente in corso».

Tra gli indagati anche un medico, accusato di corruzione e un funzionario che, secondo le indagini, avrebbe preso una mazzetta da 500 euro per velocizzare una pratica di pagamento. L'attività investigativa del nucleo di polizia economico finanziaria, che ha preso il via all'inizio del 2017 con delle perquisizioni nell'Ospedale del Mare, prosegue per accertare il coinvolgimento delle stesse ditte appalti assegnati da altre Asl. Sequestrati, infine, beni mobili e immobili - tra cui anche gioielli - per un valore di circa 800mila euro.

Intanto la Dda di Firenze ha chiuso le indagini relative a un'inchiesta su circa 6 milioni di lavori pubblici mai eseguiti commissionati dalla Asl 3 Napoli Sud di Torre Annunziata.

Il denaro pubblico, secondo l'accusa, veniva incassato da imprenditori considerati vicini ai Casalesi e poi riciclato in aziende del settore edile con sede a Caserta e Lucca. Nell'ambito di questa inchiesta sono state arrestate cinque persone.

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