Napoli, crolla soffitto in una casa popolare:
«Io, vivo per miracolo e abbandonato»

Il crollo in camera da letto e l'anziano signore locatario
Il crollo in camera da letto e l'anziano signore locatario
di Gennaro Pelliccia
Domenica 16 Giugno 2019, 08:38 - Ultimo agg. 17 Giugno, 07:22
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La città dei crolli non è solo quella delle facciate dei palazzi del centro, o dei fregi fatiscenti della Galleria Laziale. C’è un altro mondo, molto meno conosciuto, che è quello delle case popolari delle periferie di Napoli che, spesso, si trovano in condizioni fatiscenti e pericolose. Vi raccontiamo una storia in cui solo la fatalità ha evitato che accadesse una tragedia.
 


Antonio Palermo, classe 1925, 94 anni,  è legittimo assegnatario, dal 1965, di una casa, prima dell’Istituto Case Popolari e poi passata al Comune di Napoli,  in via Romolo e Remo 207, nel Rione Traiano a Soccavo. La locazione va avanti da moltissimi anni rispettando tutti i pagamenti e stava per terminare, tragicamente, il 3 giugno scorso, per il crollo improvviso di una parte del soffitto della camera da letto. Erano le 17.30 circa e il signor Antonio avverte un enorme tonfo proveniente dalla camera da letto.  Spaventato si avvicina alla stanza dove, ai suoi occhi, si presenta una scena da terremoto: una parte del solaio aveva ceduto provocando la caduta di pietre e tavelle enormi, in terra e sul letto. E le immagini che vi proponiamo rendono perfettamente l’idea della gravità dell’accaduto.
 
 


Successivamente sono intervenuti i Vigili del fuoco che, dopo aver constatato «il distacco di intonaco e laterizi da intradosso copertura vano letto», hanno provveduto a rimuovere le rimanenti parti «in imminente caduta» e, infine, hanno redatto un verbale, indirizzato a tutte le autorità competenti (Sindaco, sicurezza abitativa del Comune, Protezione civile, Prefettura, Questura e Polizia municipale),  con il quale hanno comunicato «per quanto di competenza e a tutela dell’incolumità delle persone e la salvaguardia dei beni». E infine dispongono oltre a «opere urgenti di messa in sicurezza e ripristino» anche «l’inibizione dell’accesso al vano in esame».

«Sono vivo per miracolo – lo sfogo dell’anziano inquilino – se solo mi fossi trovato in camera da letto, probabilmente oggi la città avrebbe letto sui giornali di un altro morto ucciso dall’incuria e dalla cattiva manutenzione di un opera pubblica. Grazie a Dio sono vivo e posso raccontarlo, ma le case popolari del nostro quartiere hanno bisogno di controlli e interventi di messa in sicurezza continui, non bisogna attendere l’arrivo delle tragedie».

«Non è possibile - aggiunge il figlio Salvatore, accorso in aiuto al genitore il giorno del crollo – ,quello che si è verificato in casa di mio padre è un danno strutturale. L’appartamento si trova all’ultimo piano dello edificio e per cadere giù solaio in quel modo qualcosa di serio è accaduto. Ad oggi, nonostante ci sia stata la comunicazione agli enti preposti dei Vigili del fuoco, nessuno è venuto in casa per constatare i danni già fatti e quelli che potrebbero ancora arrivare. Siamo abbandonati».

Intanto il signor Palermo non può utilizzare la sua camera da letto e vive un disagio quotidiano. Ma ancora più preoccupante, se è possibile, sono i tempi di intervento e ripristino delle condizioni statiche e di sicurezza dell’appartamento, la cui  manutenzione fa capo alla società controllata dal Comune di Napoli,  NapoliServizi.
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