Napoli: crolla un balcone nel rione Sanità, passante colpito dai detriti

Napoli: crolla un balcone nel rione Sanità, passante colpito dai detriti
di Paolo Barbuto
Lunedì 16 Agosto 2021, 23:01 - Ultimo agg. 17 Agosto, 17:38
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Le undici sono appena passate, lo schianto provoca un boato che si sente anche nelle strade limitrofe: il balcone di una casa al secondo piano di via San Nicandro crolla sul marciapiede sottostante. Il punto si trova esattamente all’angolo con piazza Mario Pagano, luogo abitualmente affollato di persone, anche nella torrida estate napoletana. Per fortuna è il 15 di agosto, giorno di festa e di fuga dalla città per chiunque, così in quel momento c’è una sola persona che passa nelle vicinanze, è un uomo che verrà sfiorato dai detriti e se la caverà solo con qualche escoriazione e tantissima paura.


Sul luogo sono giunti immediatamente i vigili del fuoco e la polizia municipale. I soccorsi al ferito sono stati rapidi, qualche medicazione e il ritorno immediato a casa. 
Poi l’autoscala è entrata in azione per rimuovere i detriti ancora in bilico e, soprattutto, il pesante motore dell’aria condizionata che era appoggiato sul balconcino e che potrebbe, con suo peso, aver accelerato il crollo della struttura. L’edificio è antico, dotato di piccoli affacci che sono retti da poderose lastre di pietra sostenute da staffe agganciate al corpo dell’edificio. Si tratta di balconcini incapaci di reggere grande peso, si tratta di strutture antiche che andrebbero riviste e manutenute con attenzione per evitare problemi.
Proprio il crollo della mattina di Ferragosto adesso ha invitato tutti gli altri condomini ad effettuare verifiche accorte agli altri balconi del palazzetto. 
Nel frattempo l’area sottostante il crollo resta transennata e impraticabile, i resti del balconcino sono ancora sul marciapiede, ogni singolo passante si ferma, alza gli occhi e resta a guardare.

Una donna col carrello della spesa grida a voce alta: «Poteva scapparci il morto».

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La gente, il giorno dopo, parla di vero e proprio miracolo perché il crollo di quel balconcino avrebbe potuto provocare una strage. A dieci metri dal luogo c’è l’ingresso della scuola Angiulli che, fra un mese esatto, ritroverà le centinaia di bambini che la frequentano: se il crollo fosse avvenuto in una mattina di ingresso o d’uscita dalla scuola, dicono tutti, sarebbe successa una vera tragedia.
La questione è annosa e riguarda la manutenzione dell’intero sistema edilizio della città. A meno di un chilometro in linea d’aria da via San Nicandro c’è il punto esatto in cui, nel giugno del 2019, perse la vita Rosario Padolino. Il commerciante era a via Duomo e venne colpito mortalmente alla testa da un cornicione fatiscente piovuto giù da un edificio. 
A duecento metti esatti c’è la chiesa del Rosariello dove, all’inizio del 2021, s’è verificato il crollo di un’ala confinante con un edificio scolastico attiguo. Anche in quell’occasione le cause sono state attribuite alla scadente manutenzione, ancora oggi il fianco sinistro della chiesa porta i segni della ferita inferta dal degrado e dall’abbandono. La città ha bisogno di maggiore attenzione, di controlli, di manutenzione vera e attenta.

Su questo fronte, ad onor del vero, l’attività dell’amministrazione comunale è costante. Ogni mese vengono distribuite centinaia di ordinanze «a tutela della pubblica incolumità»: finiscono nelle mani di amministratori e condòmini degli edifici considerati più a rischio. Palazzo San Giacomo chiede interventi urgenti alle facciate, ai balconi, ai cornicioni che i tecnici in giro per la città identificano come pericolosi. Il problema è che dopo le ordinanze mancano i controlli serrati. Raramente si va a verificare se il pericolo è stato realmente eliminato, quasi mai le assemblee condominiali trovano un accordo sull’esecuzione di lavori. Intanto la città fragile continua a crollare.
 

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