Napoli, via Orsi riaperta al traffico ma tempi lunghi per gli sfollati

Napoli, via Orsi riaperta al traffico ma tempi lunghi per gli sfollati
di Gennaro Di Biase
Lunedì 17 Ottobre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 18 Ottobre, 15:25
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Nella mattinata di ieri è stata riaperta al traffico veicolare via Giuseppe Orsi, la nevralgica strada che collega il Vomero alla tangenziale dell'Arenella. La chiusura della via era arrivata il 14 ottobre, in funzione della necessità di portare avanti lavori di consolidamento sullo stabile (il civico 18) che aveva subìto un collasso martedì scorso. Sospiro di sollievo per il traffico, ma non per i residenti, che chiedono «chiarezza su tempi del rientro» naturalmente legati alla presentazione del certificato di cessato pericolo. I primi lavori di consolidamento, però, sono alle spalle. 

Le puntellature dei sette piani dell'edificio (il cedimento aveva riguardato i solai dei piani superiori) sono state dunque portate a termine in tempi stretti. Procedono, però, le indagini sul palazzo, in particolare «le indagini sul cemento dell'edificio, che il nostro ingegnere strutturista incaricato dal condominio sta facendo esaminare». A parlare è Gianluigi Ferone, notaio e figlio di un'anziana inquilina di via Orsi. «Hanno riaperto la strada, ci è permesso l'accesso a una delle zone di parcheggio tra quelle che non erano state inibite dal Comune.

La relazione dell'ingegnere strutturista incaricato dal condominio è stata completata e inviata alle autorità competenti. A questo punto, però, bisognerebbe ripristinare il divieto di transito per i mezzi pesanti: via Orsi è una strada in discesa. I camion che ci transitano per il trasporto di merci fanno sobbalzare la struttura». 

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Le circa 30 famiglie sfollate da quasi una settimana chiedono poi di poter recuperare oggetti dalle loro case: «La chiusura dello stabile ci aveva creato problemi anche per entrare in casa a recuperare beni di prima necessità - prosegue Ferone - Chiedo che venga organizzato un calendario, a riguardo, che consenta alle famiglie di mettere piede per qualche minuto negli appartamenti: mia madre ha bisogno di un farmaco che si trova in casa. I puntelli al palazzo sono stati messi piano per piano, ma non ci hanno fatto sapere ancora quando si potrà rientrare: il certificato di mancato pericolo non è ancora stato emesso. Tante famiglie sono in difficoltà e brancolano nel buio. Ci diano chiarezza sui tempi, anche per organizzare i nuovi alloggi».

 

Da alcuni b&b arrivano poi segnalazioni delle richieste delle famiglie in difficoltà dall'edificio a rischio dell'Arenella. Stare fuori casa costa, di sicuro, anche se quasi tutti i condomini, almeno per la settimana appena trascorsa, avevano scelto sistemazioni autonome rispetto a quella messa a disposizione dal Comune. Se i tempi di rientro si dovessero allungare, ovviamente, lo scenario potrebbe essere destinato a cambiare. Decisive, in questo senso, saranno anche le analisi che in queste ore sono portate avanti sul cemento dell'edificio che, stando alle parole riferite ai cronisti dall'ingegnere Cervone accorso sul posto mercoledì mattina, «si sbriciola». 

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