Napoli, D'Annunzio in napoletano nella tesina: così i ragazzi si preparano per la licenza media

Napoli, D'Annunzio in napoletano nella tesina: così i ragazzi si preparano per la licenza media
di Alessandro Bottone
Lunedì 15 Febbraio 2021, 18:34 - Ultimo agg. 18:47
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Non è mai troppo tardi per studiare. Lo sanno bene i giovani protagonisti di una iniziativa che si svolge a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, per contrastare la dispersone scolastica. Sono ragazze e ragazzi dai 13 ai 17 anni che si preparano per la licenza media: un “risultato” che sono pronti a raggiungere dopo le importanti difficoltà provate sul proprio percorso di studi.

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Sono giovani disorientati e dispersi che tornano a studiare grazie al progetto “eSTart - Start all'Arte e alla Cultura a Napoli Est” dell’organizzazione di volontariato ‘TerradiConfine’ sostenuto dall’Otto per Mille della Chiesa valdese e metodista. I giovani partecipanti si sono allontanati dal percorso scolastico “tradizionale” e per molto tempo non hanno frequentato le lezioni, nemmeno quelle a distanza, perché poco invogliati. Tra loro c’è anche chi, invece, non è riuscito a sostenere il ritmo della didattica e ha accumulato carenze e ritardi e, quindi, diverse bocciature. Attraverso l’istruzione parentale riescono a recuperare vuoti e lacune. Al momento sono otto i giovanissimi che seguono il percorso avviato dall’associazione dopo un protocollo d’intesa sottoscritto con due istituti comprensivi della zona - l’83° Porchiano Bordiga e il 49° Toti Borsi Giurleo - e con gli assistenti sociali così da definire programmi di studio e competenze da raggiungere. Un percorso più lento rispetto a quello tradizionale ma non meno incisivo. Si cerca di andare oltre libri e compiti a casa partecipando a diverse attività multidisciplinari. Tra queste c’è il laboratorio di teatro e di scenografia curato da Renato Bisogni e Pasquale Sommella e coordinato da Gabriella Patricolo. L’arte aiuta loro a esprimersi e a far uscire quel mondo di emozioni e sensazioni in cui sono stati intrappolati in passato, non solo a causa dell’emergenza sanitaria che li ha isolati ulteriormente.

«Il nostro obiettivo è dare spazio ai ragazzi che si sentono schiacciati dall’ambiente scolastico e da quello interno alla classe. Loro trovano in questo percorso un luogo in cui esprimersi» spiega Rosa Maglione, operatrice di TerradiConfine, che evidenzia: «Ciò che è importante per loro è avere punti di riferimento, una o più persone che credono in loro e gli danno modo di esprimersi». L'attivista sottolinea che i giovani stanno preparando una tesi per l'esame previsto a giugno: una delle ragazze ha scelto di tradurre una poesia di Gabriele D'Annunzio in dialetto napoletano. E c'è chi trasforma il testo di una canzone in un monologo per farsi ascoltare.

«Con questo progetto riprendiamo un pezzo importante che avevo lasciato anni fa e di cui il territorio ha bisogno.

L’Otto per Mille valdese da sempre pone attenzione su quest'area: ci fa piacere che da quest'anno, grazie al loro contributo, possiamo riprendere un percorso con i più “scamazzati”» afferma Pasquale Leone, presidente dell’associazione TerradiConfine.

Nella periferia orientale sono diversi i progetti sostenuti dall’Otto per Mille della Chiesa valdese e metodista rispetto ai quarantuno che si svolgono su tutto il territorio campano. Lo spiega Salvatore Cortini, responsabile del Centro Sociale “Casa mia Emilio Nitti” di Ponticelli dove sono stati avviati sei progetti: oltre TerradiConfine sono coinvolte anche le realtà Remida Napoli, Le Kassandre, Maestri di Strada, Arci Movie e, appunto, Centro Sociale Casa Mia Emilio Nitti. «Siamo molto contenti come Tavola Valdese di poter sostenere questi progetti in un quartiere in cui le associazioni rappresentano realtà molto importanti che accolgono bambini, donne, anziani e famiglie» spiega Salvatore Cortini.

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