Napoli: Istituto Gabelli, marciapiedi off limits ​per caduta calcinacci. L'ira delle mamme

Napoli: Istituto Gabelli, marciapiedi off limits per caduta calcinacci. L'ira delle mamme
di Antonio Folle
Mercoledì 27 Gennaio 2021, 16:47 - Ultimo agg. 17:40
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Un intero marciapiedi ostaggio del degrado e dei ritardi burocratici che rallentano lavori di messa in sicurezza. Decine di mamme sul piede di guerra che chiedono maggiore sicurezza per i loro bambini. Una intera zona abbandonata al degrado, dove troneggiano ancora oggi i fuochi d'artificio sparati a Capodanno. 

Quando due settimane fa, a causa del distacco di alcuni calcinacci dal tetto dell'istituto Aristide Gabelli, i vigili del fuoco intervennero per gli interventi di messa in sicurezza che ormai stanno diventando una routine a Napoli, a via Casanova, poche centinaia di metri dalla stazione centrale, i cittadini speravano in un veloce avvio dei lavori di ripristino da parte del Comune.

A distanza di circa 14 giorni dalla chiusura al transito del marciapiede che affaccia direttamente sulla scuola, invece, non solo i lavori non sono partiti, ma il fuoco della polemica si fa giorno dopo giorno più forte.

 

Ieri mattina una rappresentanza di mamme dell'Istituto Gabelli, ha rumorosamente chiesto alla dirigenza scolastica di cominciare nel più breve tempo possibile i lavori di messa in sicurezza. Una rivendicazione, quella della messa in sicurezza dell'edificio scolastico e della strada adiacente, sacrosanta, ma indirizzata ai canali sbagliati. Immediatamente dopo il primo distacco di calcinacci che hanno decretato l'interruzione al transito pedonale di parte di via Casanova - ben prima quindi delle sollecitazioni dei genitori - la dirigente dell'Istituto scolastico ha inviato le necessarie segnalazioni al Comune di Napoli - proprietario dell'immobile - chiedendo urgenti lavori di messa in sicurezza.

La "patata bollente" passa così a palazzo San Giacomo ed ai relativi assessorati che dovranno far fronte ai lavori di ripristino necessari per riportare la sicurezza - e la serenità - in una scuola di frontiera che, specie in un territorio estremamente complesso dal punto di vista sociale, rappresenta un vero e proprio faro di legalità. 

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«Troviamo sconcertante - ha spiegato Giuseppe Alviti, leader della Federazione Nazionale Lavoratori - che si ritardino lavori di messa in sicurezza che, anche ad una prima occhiata, appaiono non più rimandabili. Le mamme sono allarmate e a nostro avviso hanno le ragioni per esserlo. Al problema del pericolo crollo calcinacci si aggiungono le pessime condizioni del marciapiede che circonda la scuola e del muro perimetrale che si sbreccia anche semplicemente toccandolo. Di fronte all'immobilismo delle istituzioni e dei suoi rappresentanti - prosegue il sindacalista - le mamme hanno deciso di far sentire la loro voce e di portare avanti questa battaglia. Chiediamo al Comune di Napoli di intervenire nel più breve tempo possibile - ha poi concluso - perchè la sicurezza dei bambini, dei lavoratori e dei cittadini che abitano in questa zona non può e non deve essere un optional».

Il problema della sicurezza non è il solo - ma forse è il più immediato - problema che attanaglia via Casanova e le stradine adiacenti. La mancanza, o l'insufficienza, di interventi di spazzamento da parte degli operatori di Asìa ha trasformato la strada, specie in alcune aree, in un vero e proprio letamaio. Le stesse aree transennate, all'interno delle quali il personale di Asìa non è autorizzato a intervenire, si stanno lentamente trasformando in mini-discariche. 

Tutto a pochi metri dalle aule dove i giovanissimi alunni del Gabelli stanno disperatamente tentando di ritornare alla normalità dopo le durissime restrizioni causate dalla pandemia. 

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