Il degrado dei giardini di piazza Dante: deiezioni, sporcizia e aiuole rinsecchite

Il disastroso stato dei giardini di piazza Dante
Il disastroso stato dei giardini di piazza Dante
di Antonio Folle
Sabato 14 Dicembre 2019, 17:00 - Ultimo agg. 17:01
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Piazza Dante è una delle più importanti e trafficate piazze della città. Ospita una delle più frequentate - quando il servizio funziona - stazioni della Linea 1 ed è una tappa obbligata di ogni tour turistico. Una piazza che fa della centralità la sua forza. Ma la centralità della piazza non basta a metterla al riparo dal degrado e dall'abbandono che ormai interessa anche il centro storico e le vie interessate dai grandi flussi turistici. Da ormai diversi mesi le aiuole che affacciano direttamente sulla sede della II Municipalità versano in terribili condizioni di conservazione. Aiuole rinsecchite, erbacce, pezzi di palme crollati e mai sgomberati, persino sacchetti di monnezza e bottiglie di vetro sono lo scenario che si trovano di fronte ogni giorno le persone che per qualsiasi motivo affollano la zona.

Un degrado, quello del piccolo polmone verde della piazza intitolata al Sommo Poeta, che viene da lontano e che è figlio sia della cronica mancanza di uomini e mezzi da parte delle Municipalità, sia da questioni legate al decentramento amministrativo e alla soppressione delle ex Circoscrizioni. I giardini della piazza, nonostante siano a poche decine di metri dalla sede principale della II Municipalità, sono di diretta competenza della IV Municipalità. Tutta la zona, infatti, è suddivisa tra le competenze delle due Municipalità. La linea di "demarcazione" tra i due parlamentini è proprio la zona di piazza Dante e via Costantinopoli. Pochi metri quadrati che, dal punto di vista strategico, rivestono una grande importanza. Un vero e proprio guazzabuglio.
 
 

Memorabile, da questo punto di vista, lo scontro istituzionale tra il presidente della II Municipalità Francesco Chirico e l'allora numero uno del quarto parlamentino Armando Coppola che si contendevano la gestione della tormentata piazza Bellini. Era il 2015. Dell'agognato passaggio di piazza Bellini alla II Municipalità non se ne fece più nulla.

Fino a qualche mese fa il secondo parlamentino ha curato in deroga i giardini che affacciano sulla sede di piazza Dante. Una deroga speciale - un aiuto fondamentale per la IV Municipalità, da sempre a corto di personale addetto al verde - che, sia pure a fatica, riusciva a mantenere un minimo di decoro degli spazi verdi. Con il cronico stillicidio di personale che ormai interessa tutte le Municipalità Chirico ha dovuto ritirare la "mano d'aiuto" al suo collega Giampiero Perrella. La II Municipalità, a causa di quota 100 e dei normali pensionamenti, si trova a gestire il verde con meno di cinque operai. 
 

Sull'attuale stato del verde di piazza Dante, però, grandi responsabilità pesano anche su una parte di cittadini che continua a non rispettare la città. Camminare nel piccolo polmone verde è difficile non solo per le buche, la spazzatura e le grandi chiome di palme abbattute. Scansare il gran quantitativo di feci canine abbandonate da incivili proprietari di animali è una impresa a dir poco ardua. A poco o nulla - anche perchè non vengono svuotati praticamente mai - servono i bidoncini installati appositamente per il deposito delle deiezioni animali.

Di tanto in tanto gruppi di volontari si offrono per la pulizia della piazza. Gli sforzi generosi dei cittadini, però, poco possono di fronte allo sbando amministrativo che, nonostante i buoni propositi e gli sforzi, è sempre più evidente e ormai spinge i napoletani alla critica aperta verso l'amministrazione comunale. 
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