Napoli, denuncia a Posillipo: «Il Comune vuole buttare in strada me e i miei tre bambini disabili»

Napoli, denuncia a Posillipo: «Il Comune vuole buttare in strada me e i miei tre bambini disabili»
di Antonio Folle
Mercoledì 17 Giugno 2020, 18:11
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Un'intera famiglia composta da padre, madre e tre bambini disabili rischia di essere sfrattata dal Comune di Napoli. E' la denuncia shock che arriva dagli alloggi di proprietà del Comune a via Posillipo 140, alloggi del patrimonio finiti più volte nel mirino delle critiche a causa dei canoni di fitto estremamente bassi corrisposti dagli inquilini. Dieci anni fa l'appartamento attualmente occupato dalla signora Immacolata Ingangi e dalla sua famiglia fu regolarmente assegnato grazie ad un bando d'emergenza relativo all'assegno di alloggi a nuclei familiari in condizione di svantaggio sociale ed economico. Da allora - il contratto era un "normale" contratto di quattro anni con opzione di rinnovo per altri quattro anni - la famiglia Ingangi ha corrisposto regolarmente il canone di fitto stabilito all'epoca e che, di fatto, equiparava l'immobile di pregio di via Posillipo ad un "normale" alloggio di edilizia popolare.

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Poche settimane fa il contratto stipulato nel 2011 è arrivato a regolare scadenza e il Comune di Napoli - probabilmente anche a causa delle polemiche scatenate negli scorsi mesi - non ha rinnovato l'assegnazione. Così alla scadenza naturale del contratto è arrivata la temuta lettera della Napoliservizi che intima alla famiglia di lasciare l'appartamento. Un avviso "bonario" che ha però dato vita ad una vera e propria tragedia per la famiglia che rischia di finire in strada. Il Comune, infatti, non è in grado di offrire una alternativa abitativa - che gli Ingangi sopravvivono grazie al sussidio del reddito di cittadinanza - e nemmeno l'offerta degli stessi inqulini di rinegoziare il canone di affitto a cifre superiori è andata a buon termine.
 



«Il Comune non ha voluto sapere niente - spiega la signora Immacolata - la loro intenzione è di buttarci in strada e ci hanno già avvisato che il prossimo sette luglio con le buone o con le cattive dovremo lasciare l'appartamento che ci è stato regolarmente assegnato e per il quale abbiamo sempre versato regolarmente il canone di affitto. Prima della scadenza del contratto io mi sono rivolta a Napoliservizi per chiedere la possibilità di rinnovare il contratto e di rinegoziare il canone - prosegue - ci hanno ingannati, dicendo che il contratto si sarebbe rinnovato automaticamente e che ci avrebbero eventualmente convocati. Poi non abbiamo sentito più nessuno fino all'ultima comunicazione che ci ingiunge di lasciare la casa. Io ho tre bambini che hanno problemi di salute abbastanza seri, refertati con legge 104. Mio marito e io siamo affetti da alcune gravi patologie e sopravviviamo con un sussidio statale. Non abbiamo la possibilità di trovarci un altro alloggio. Per questo il Comune a suo tempo ci assegnò questo appartamento. Noi non siamo occupanti abusivi, siamo in regola e abbiamo fatto presente la cosa all'assessorato al Welfare e allo stesso sindaco di Napoli. Mentre de Magistris si è guardato bene dal darci una risposta - il racconto di Immacolata Ingangi - l'assessorato ci ha risposto che dovevamo attenerci alla comunicazione di Napoliservizi, che ci sono tante altre famiglie nelle nostre condizioni e che non potevano guardare caso per caso». 

Nessuna via di scampo, quindi, per gli Ingangi per i quali sembra aprirsi la prospettiva della povertà assoluta. «I miei figli sono disperati - continua ancora Immacolata - mi chiedono tutti i giorni se verranno a buttarci fuori casa. Si rifiutano di uscire anche per le loro terapie perchè temono che non ci faranno più entrare. Chiedevamo solidarietà e una soluzione al Comune - conclude - ci hanno invece sbattuto la porta in faccia non dandoci altra alternativa che la strada».

L'avvocato Angelo Pisani ha annunciato una battaglia legale contro il Comune di Napoli, chiedendo a palazzo San Giacomo di fare un passo indietro. «Mi chiedo chi pensa cose del genere - tuona il legale - ci troviamo di fronte ad un atteggiamento sconsiderato del Comune che vuole buttare in strada una famiglia che non ha alcun mezzo di sostentamento se non un misero sussidio statale. Quando dieci anni fa è stato assegnato questo alloggio alla famiglia Ingangi il Comune ha rilevato la situazione di estremo bisogno di questa famiglia. Ora la situazione non è migliorata e non riusciamo a capire come sia possibile che il Comune intenda agire in questo modo nei confronti di una famiglia che chiede aiuto. Il sindaco di Napoli si lancia spesso in annunci di amore, bontà e solidarietà - prosegue Pisani - e poi cerca di buttare in strada famiglie bisognose. Noi non lo permetteremo e possiamo già annunciare che se il Comune non farà marcia indietro o, in ogni caso, provvederà ad assegnare una alternativa abitativa a queste persone, scateneremo una battaglia legale e politica senza precedenti».

L'assessora al Welfare Monica Buonanno sta seguendo da vicino la vicenda dello stabile di via Posillipo 140 - le lettere di sgombero sono state inviate anche ad altre persone del palazzo - e ha confermato che il prossimo 7 luglio il Comune non potrà fare altro che procedere allo sgombero coatto qualora le famiglie non lascino spontaneamente le abitazioni. Alla base della vicenda, infatti, ci sarebbero problemi di carattere burocratico ed amministrativo. Gli alloggi di Posillipo non appartengono al novero degli alloggi di edilizia popolare e, pertanto, non possono essere concessi ai canoni attualmente pagati dagli inquilini che, invece, necessiterebbero di alloggi popolari. 

«Gli alloggi di via Posillipo fanno parte del patrimonio del Comune di Napoli e seguono una disciplina diversa rispetto agli alloggi di edilizia popolare - ha specificato Monica Buonanno - dieci anni fa a causa della situazione estremamente disagiata che vivevano alcuni nuclei familiari il Comune assegnò alcuni alloggi del suo patrimonio come se si fosse trattato di alloggi ERP.
Purtroppo non si può proseguire su questa strada - prosegue - perchè si rischia di ledere i diritti di altri cittadini. Napoliservizi non ha fatto altro che il suo dovere. Il contratto stipulato dieci anni fa non prevedeva possibilità di rinnovo oltre la scadenza del normale prolungamento di quattro anni, pertanto il Comune ha il diritto di chiedere agli inquilini di lasciare gli appartamenti. Non abbiamo alcuna volontà punitiva nei confronti dei cittadini - continua ancora Monica Buonanno - ma ci sono leggi che in ogni caso non possiamo ignorare. Sembrerà strano - precisa l'assessora al Welfare - ma le situazioni come quella della famiglia di via Posillipo sono migliaia, alcune anche notevolmente peggiori. Purtroppo il sette luglio, scaduti i termini dell'avviso inviato da Napoliservizi, non potremo far altro che chiedere l'invio della forza pubblica per l'eventuale sgombero forzato degli alloggi». 

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