Napoli, il direttore di Palazzo Reale: «Io costretto a fare il vigile devo controllare le targhe»

Napoli, il direttore di Palazzo Reale: «Io costretto a fare il vigile devo controllare le targhe»
di Valerio Esca
Sabato 4 Giugno 2022, 08:22 - Ultimo agg. 15:12
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«Parcheggi contingentati e a rotazione, metal detector per il riconoscimento delle targhe entro l'estate e più vigilanza dentro e fuori Palazzo Reale». Il direttore Mario Epifani sta tentando di mettere un freno alla vergogna dei parcheggi selvaggi dentro e fuori Palazzo Reale. Una battaglia nella quale si sente come «Don Chisciotte che lotta da solo contro i mulini a vento». «Vorrei che la città non percepisse Palazzo Reale come un parcheggio. Mentre chi continua a farlo dovrebbe vergognarsi».

Un giorno si riuscirà a liberare dalle auto Palazzo Reale?
«Sto facendo una battaglia per educare, perché vorrei che ad indignarsi fosse la città. Palazzo Reale non può essere un parcheggio. Inoltre posso agire da autorità fino a un certo punto. Palazzo Reale è come un condominio: ci sono il museo, gli spazi comuni per gli accessi, ma anche la biblioteca nazionale e due sovrintendenze. Al di là dei dipendenti c'è poi un via vai di ditte che scaricano per i lavori in corso. A volte anche il San Carlo ha necessità di accedere a Palazzo Reale per gli spazi di loro competenza.

Siamo percepiti come un parcheggio in una città che ha dei problemi, che vengono scaricati su Palazzo Reale. Se i mezzi pubblici funzionassero attivamente e ci fossero dei parcheggi in centro, questo non succederebbe. Si sono tolte le macchine a piazza del Plebiscito e sono state riversate all'interno di Palazzo Reale».

Ne ha parlato con i coabitanti del condominio?
«Certo, con i sovrintendenti e con la direttrice della biblioteca. Da quando sono arrivato cerco di avere un controllo ma c'è comunque un flusso di mezzi continuo. In questo momento il caos è dovuto al cantiere che abbiamo per i lavori di restauro dei tetti e che sta occupando un lato del piazzale solitamente utilizzato come parcheggio. Le macchine si sono riversate nel cortile delle Carrozze. I cantieri non possiamo spostarli, ma vorrei che la città non scaricasse la responsabilità di tutto su Palazzo Reale».

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Quali sono le soluzioni?
«Quello che abbiamo pensato è intanto un contingentamento delle auto, con una rotazione. Saranno posizionati dei metal detector agli ingressi per il riconoscimento automatico delle targhe. Speriamo che questo ci aiuti a verificare meglio chi entra e chi esce. E poi vigilanza aggiuntiva che controlli il cortile e il giardino, come se fossero dei vigili urbani. Con l'aiuto del Mattino spero di far passare il messaggio che chi parcheggia a Palazzo Reale si dovrebbe vergognare».

Eliminare completamente i parcheggi interni non è possibile?
«Mi sembra un passo troppo audace vista la situazione che c'è adesso. Quando la città offrirà altre soluzioni tra mezzi pubblici e parcheggi in centro, magari riusciremo anche a dire a tutti i dipendenti di non mettere più la macchina nel cortile interno. Spiace che si dia per scontato che sia un diritto il posto auto a Palazzo Reale. Lo dico continuamente ai miei dipendenti: Guardate che voi siete dei privilegiati. Ho fatto un intervento lo scorso anno con i lavoratori della biblioteca nazionale e del San Carlo, qualcuno mi disse: Direttore ci fa parcheggiare all'interno del palazzo?. Una battuta spero, ma mi cadono le braccia. Perché se sono soltanto io a fare il Don Chisciotte nella lotta contro i mulini a vento... Credo che Napoli dovrebbe anche aiutarsi da sola. Il mio ruolo non può essere quello di voler risolvere problemi di una città che non li vuole risolvere. Così come i dipendenti potrebbero anche pagarsi il garage. Capisco che ci sono dei costi, ma lo fanno tutti i lavoratori di altri uffici. Mentre qui si minacciano rappresaglie se il posto auto non è garantito».

Quale area avete individuato da dedicare ai parcheggi?
«Il piazzale che guarda Castel Nuovo, dove c'è la grande spianata che dà verso la biblioteca, alle spalle del palazzo. Una soluzione, le confesso, che già mi sembra troppo. Non vorrei fare il vigile urbano come spesso accade. Quando trovo una macchina fuori posto, quando ho tempo di controllare, chiedo di chi è? Perché sta qui?».

Ma i dipendenti come si difendono?
«Dicendo che non ci sono parcheggi e che i mezzi pubblici funzionano male. A rotazione secondo me si può concedere l'ingresso a dipendenti che realmente hanno difficoltà o problemi. Ma comunque resta un brutto spettacolo che offriamo. Un ex dipendente con la moglie è venuto a parcheggiare a Palazzo Reale, per poi andarsi a fare una passeggiata. Ha capito con chi combatto? Posso anche fare il mastino, ma se poi pensano che sia io il matto allora non andiamo lontani».

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