Napoli, diritto alla scuola negato
agli alunni disabili

Napoli, diritto alla scuola negato agli alunni disabili
di Mariagiovanna Capone
Martedì 13 Dicembre 2016, 08:37
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Troppe risorse perse, troppi tagli al bilancio, troppi servizi ridotti se non addirittura cancellati. Il Welfare torna argomento di primo piano con un nuovo intervento in Consiglio comunale da parte dell'assessore Roberta Gaeta. Stavolta nessun video promozionale, né spot a sfondo politico o grondanti retorica. Nel suo intervento, tradito da voce indecisa e malferma per la consapevolezza di una poltrona ormai in bilico, ha ribadito di non avere colpe, relegandole esclusivamente alla Regione e al governo, e di aver messo sempre a disposizione numeri, dati, entità dei tagli sul triennio 2016-2018. Può sembrare banale sottolinearlo, ma soltanto ieri l'assessore ha consegnato in aula consiliare le documentazioni che l'opposizione, gli addetti ai lavori del terzo settore e la stampa hanno chiesto da agosto. Dati ancora non completi (sono monchi della programmazione degli anni 2017 e 2018) e atti a voler stravolgere responsabilità dell'amministrazione comunale dando le uniche colpe ad altri di un terzo settore allo sbando.

Toni Nocchetti si dichiara allibito dall'intervento di ieri dell'assessore Gaeta. Il presidente della onlus Tutti a Scuola che sostiene e affianca gli studenti disabili affinché il loro diritto all'istruzione venga mantenuto e soprattutto applicata la legge, non nasconde di provare «vergogna» per le parole pronunciate dalla Gaeta. «In un aula desolatamente semivuota, soprattutto per la assenza dei consiglieri della maggioranza, è andato in onda un dibattito surreale sulle condizioni del welfare cittadino» commenta. «Alle precise domande dei genitori dei disabili sulle perduranti mancate risposte dell'amministrazione comunale all'assenza del trasporto scolastico, dell'assistentato materiale e di quello specialistico abbiamo ascoltato un silenzio assordante proveniente dai banchi della giunta».

Il punto cogente è sempre lo stesso ormai da settimane e non sembra trovare una reale e concreta soluzione. Nonostante la scuola sia iniziata il 10 settembre, per centinaia di ragazzi disabili non è stato garantito il trasporto negli istituti scolastici. Molti restano a casa, e solo in pochissimi hanno iniziato l'anno scolastico lì dove era possibile grazie al sacrificio e alla buona volontà dei genitori e di amici, che aiutano nel trasporto delle carrozzine. A ottobre era stato promesso che «in tempi rapidi la questione sarà risolta», ma così non è stato, e settimana dopo settimana si è arrivati al primo dicembre, con la promessa (non mantenuta) di avviare il servizio fatta davanti alle telecamere de La7 e la figuraccia nazionale. Ora da martedì scorso ci sono appena 4 automezzi e l'ennesima promessa: «Riprenderà gradualmente il trasporto scolastico per gli alunni disabili con altri 7 mezzi dedicati, fino alla ripresa di tutti i servizi». Su questo punto Nocchetti non transige: «Quattro automezzi invece dei precedenti 30, la promessa di una ripresa che forse, sottolineo forse, avverrà gradualmente dopo la pausa scolastica natalizia sono la dimostrazione di una inadeguatezza assoluta». Avere 4 automezzi infatti significa garantire il servizio a neanche una decina di studenti, a fronte dei 196 solo di quelli delle superiori (come riportato nella relazione consegnata dalla stessa Gaeta ieri).

L'altro punto nevralgico è quello dell'assistenza materiale, su cui non c'è neanche spazio alle parole in dibattito. Le inserisce nel documento specificando che «è di competenza dell'Ufficio Scolastico Regionale». E qui Nocchetti s'inalbera. «Ha formalmente ragione, ma da 20 anni se ne occupano gli enti locali» spiega. «Ora Gaeta gioca con le leggi, che fino a ieri non applicava ma oggi sì, mettendo in mezzo alla strada 106 Osa e non garantendo servizi a centinaia di ragazzi disabili. Mi disgusta questo atteggiamento, perché se sei attento alla giustizia sociale come dichiari in aula, prima di dismettere un servizio indispensabile, ci pensi, fai scelte, organizzi. Ma alla Gaeta non interessa, la politica di questa amministrazione è distante dai bisogni dei disabili: in aula è omissiva. Non una parola riguardo l'assistenza materiale, non una parola sull'assistenza specialistica, non una parola sul trasporto ai disabili. Prendo atto che lei e il sindaco vogliono fare i paladini dei diritti costituzionali a giorni alterni».