È caduta dal letto: forse un malore, oppure un disorientamento dovuto alla polmonite da Covid o, ancora, l'esigenza di muoversi per quella brutta frattura che le doleva da molti giorni. È giallo sulla morte di una paziente ricoverata nel Covid center del san Giovanni Bosco, trovata accanto al suo letto, nella notte del 16 febbraio. Sul caso è intervenuta l'autorità giudiziaria che ha disposto il sequestro della salma e della cartella clinica. Sarà l'autopsia dunque a fare luce su quanto accaduto ma intanto la dirigenza della Asl Napoli 1 ha disposto un'inchiesta interna. La direzione sanitaria del presidio ospedaliero della Doganella ha chiesto al primario dell'unità di Ortopedia una dettagliata relazione sulle condizioni cliniche della paziente e sulle ragioni per cui non è stato effettuato l'intervento chirurgico di riduzione e trattamento della frattura entro le prime 48 ore dal ricovero, così come prevedono le linee guida.
Il calvario dell'anziana donna, di quasi 80 anni, inizia il 4 febbraio scorso quando si frattura in casa a causa di un cedimento del femore.
Cosa è accaduto dunque durante il ricovero in Chirurgia? Perché la donna non è stata operata nei primi giorni dal ricovero? Da quanto trapela da fonti interne la anziana paziente, agli accertamenti effettuati sin dalla domenica in Ortopedia, aveva, oltre alla frattura, una polmonite da Covid in atto con alterazione di alcuni parametri biologici che avrebbero reso rischioso l'intervento chirurgico pertanto rimandato. La degenza in Chirurgia sarebbe avvenuta su un letto correttamente protetto da sbarre ma si tratterebbe di un letto elettronico che ha protezioni facilmente valicabili. Nelle corsie Covid l'assistenza ai pazienti viene assicurata dal personale sanitario che ogni volta, per entrare nella stanza di degenza, deve vestirsi con le tute e protezioni individuali. In Ortopedia tutti i posti letto sono collegati a un monitor che fa capo al medico di guardia. Lo stesso meccanismo di telemetria non sarebbe invece presente in Chirurgia. La paziente è stata presa in carico dalla Ortopedia (al 1 piano) dal punto vista medico mentre dalla Chirurgia per la gestione infermieristica (il reparto è al 4 piano). Dopo l'allarme scattato prontamente nella notte del 16 febbraio l'anestesista intervenuto ha solo potuto constatare il decesso. Un secondo, precedente episodio di caduta dal letto in quel reparto risale a una decina di giorni prima per fortuna senza conseguenze.