Napoli, dopo l’incendio i senzatetto tornano all'interno dell'ex mercato ittico

Napoli, dopo l’incendio i senzatetto tornano all'interno dell'ex mercato ittico
di Alessandra Martino
Venerdì 28 Gennaio 2022, 14:55 - Ultimo agg. 29 Gennaio, 09:22
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La scorsa settimana a Napoli, un incendio, in via Duca degli Abruzzi, alle spalle di via Marittima, ha devastato la baraccopoli dei senza fissa dimora.

Il rogo e scoppiato nell’ex Mercato Ittico, la struttura un tempo era considerata patrimonio architettonico e culturale della città partenopea ma oggi è diventata una vera e propria casa dei clochard

Infatti, non appena spente le fiamme dell’incendio, decine di extracomunitari e senza tetto hanno rioccupato l’area interna ed esterna dell’ex mercato ittico. 

Le baraccopoli e le tende sono tornate sul marciapiede insieme ai residui dell’incendio ed a quanto pare anche all'interno dei locali dismessi. I residenti infatti raccontano di aver visto in più occasioni ragazzi di colore, passeggiare e sostare al di là dei cancelli d'ingresso.

«Il tempo di spegnere le fiamme e sono ritornati.

Ormai, come altre volte che sono stati sgomberati, questi poveracci si mettono di fronte, aspettano che le forze dell’ordine, pompieri vadano via e si risistemano con le loro cose al posto di prima - dichiarano alcuni abitanti della zona che hanno preferito rimanere anonimi - Non è quindi cambiato nulla, tutto è come prima». 

Da tempo i residenti denunciano il degrado e l’abbandono della zona. Un’emergenza umanitaria che dura da anni, aggravatasi con l’arrivo della pandemia. «Quando ci affacciamo dal balcone vediamo scene raccapriccianti -hanno spiegato - persone che fanno i loro bisogni, chi si cala i pantaloni. Chi vive all'interno della struttura e di giorno in giorno prova a fare pulizie come se vivesse in una vera e propria casa». 

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In via Duca degli Abruzzi i clochard, hanno adattato due secchi di metallo a fornellini da campo per scaldarsi e cucinare: «Quando iniziano a cucinare, c’è un odore sgradevole. Per noi la situazione diventa sempre meno gestibile - ha raccontato una residente - Per me, quella strada è come se non esistesse, quel posto è come se non esistesse. C’è una pista ciclabile ma io non vado mai. Perché ho paura, questa è la realtà».

Ma non basta. Nei pressi della zona c’è anche la succursale dell’istituto comprensivo Capuzzo e i residenti sono sempre più preoccupati per le scene e gli odori del degrado che caratterizzano la zona. 

Le persone che vivono di fronte all’ex mercato ittico hanno fatto notare che non c'è mai stato un intervento da quando si è insediata la nuova amministrazione a Napoli, nonostante le continue denunce anche dopo l’incendio: «In Galleria almeno hanno provato a ripulire tutto - hanno sottolineato i residenti - Qui da sempre la situazione è uguale. Sgomberano la zona, una volta all’anno se tutto va bene, eppure questa realtà è sotto gli occhi di tutti». 

 

Invisibili per molti, non per i volontari che ogni giorno portano coperte, vestiti e cibo. «Apprezzo la solidarietà dimostrata verso queste persone ma così non si risolve il problema e continueranno a vivere qui in condizioni inaccettabili, a dormire all'aperto tra l'immondizia, a fare i propri bisogni davanti a tutti - ha spiegato una persona della zona - Non abbiamo nulla contro di loro, non riamo razzisti, ma stanno sempre a bere vino, si lanciano bottiglie addosso, litigano».

Sulla vicenda, indaga la Procura di Napoli ancora incerte le cause dell’incendio. Potrebbe trattarsi di un avvenimento accidentale ma non si può ancora escludere la pista dolosa.

Una cosa è certa: la baraccopoli alle spalle di via Marina, nonostante l’incendio, oggi continua a essere un inferno di rifiuti e giacigli di fortuna realizzati con tende e cartoni. 

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