Clan scatenati, doppia stesa nella notte e ai Decumani torna la paura

Clan scatenati, doppia stesa nella notte e ai Decumani torna la paura
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 4 Febbraio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 10:44
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Notte di terrore e di stese a Napoli. L'ennesima. Il centro storico torna ancora a trasformarsi in crocevia della paura. Due episodi diversi in meno di cinque ore, con le pistole della camorra che scaricano fuoco e piombo all'impazzata. Entrambi i raid si sono verificati nella zona dei Decumani.

Sono trascorsi dieci minuti dalla mezzanotte quando da un gruppo di scooter che sfreccia tra i vicoli a ridosso del Decumano inferiore si distacca una moto con due persone a bordo. La coppia di giovani ha i cappucci delle felpe calate sul viso: quello che siede alle spalle del guidatore estrae una pistola quando il mezzo transita lungo via Santi Filippo e Giacomo e preme per tre volte il grilletto.
La classica scena da Far West metropolitano trova il suo culmine all'altezza di un palazzo dove abita G.M., un 28enne pregiudicato affiliato al clan dei Sibillo. Un chiarissimo avvertimento: anche se i colpi della semiautomatica vengono esplosi in aria e non all'indirizzo delle finestre della sua abitazione, si tratta di un sinistro messaggio che - dalle prime indagini svolte dalla polizia - viene rivolto proprio a quel giovane che peraltro al momento della sparatoria si trovava in casa. Nessun danno alle persone o alle cose. Resta ovviamente la gravità del fatto, inquadrabile nelle tensioni che continuano a scuotere il centro storico di Napoli.
 
Ma la notte è ancora lunga. E stavolta si tratta di un nuovo e ancor più rabbioso raid armato. Alle 3,50 al centralino del 112 giungono almeno un paio di telefonate di gente che abita in via Francesco Saverio Gargiulo, con segnalazioni di numerosi colpi d'arma da fuoco in strada. Siamo esattamente alle spalle del complesso monumentale di Santa Chiara, a pochi metri dalla centralissima piazza del Gesù. Sul posto questa volta si precipitano i carabinieri: i militari della «Napoli Centro» con i colleghi del Radiomobile trovano sull'asfalto una pioggia di bossoli: 12 per l'esattezza, e tre proiettili conficcati nella porta d'ingresso di un terraneo nel quale risiede C.P., 67enne pregiudicato che sta scontando in casa gli arresti domiciliari.

Alla sventagliata di colpi di pistola calibro 9x21 l'uomo - che è cardiopatico - accusa un malore e viene trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli: ricoverato, verrà poi dichiarato dai medici fuori pericolo. Anche in questo caso gli investigatori non hanno dubbi: dietro quella furia di fuoco e piombo c'è un avvertimento rivolto al pregiudicato, che tuttavia non ha precedenti per reati associativi. E dunque perché tanta rabbiosa furia proprio contro di lui?

Un fatto è certo. Sebbene appaiano scollegati (ma anche su questo particolare è prematuro trarre conclusioni) questi ultimi due episodi fanno da cartina di tornasole all'ipotesi di un clima incandescente di frizioni criminali.

Camorra sempre più scatenata, dai Quartieri al dedalo di viuzze di Spaccanapoli, quelle peraltro battute anche da tanti turisti. Qualcuno ipotizza che dietro l'assalto ai Sibillo ci sia una nuova offensiva di bande riconducibili alla cosca dei Mazzarella. E mentre i criminali sciamano liberamente con le pistole in pugno, sale la paura dei residenti.
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