Napoli città a pezzi: due condomini sotto accusa per il turista ferito

Napoli città a pezzi: due condomini sotto accusa per il turista ferito
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 17 Aprile 2019, 07:30 - Ultimo agg. 12:53
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Rabbia, ricerca dei responsabili, sale operatorie, azioni legali, paura per altri luoghi della città che crolla, come l'insegna del Cinema Adriano, e proposte per evitare che riaccada: questi gli elementi che si rincorrono nel giorno successivo a quello della tragedia sfiorata all'angolo tra corso Umberto e Porta di Massa, dove lunedì mattina un dragone di ghisa si è staccato dal palazzo della farmacia di Mezzocannone e ha preso in pieno la tempia destra di Sebastian Schumann, un turista tedesco non ancora maggiorenne che, appena sbarcato dalla nave da crociera, visitava per la prima volta il centro storico di Napoli in compagnia dei suoi familiari. Ieri, però, è stato anche il giorno del sollievo: Sebastian è stato operato all'Ospedale del Mare. L'intervento è riuscito, anche se la prognosi resta riservata.
 
L'ematoma era stato confermato lunedì pomeriggio dall'equipe dell'Ospedale del Mare dopo la tac. Di preciso, un ematoma subdurale di oltre 4 centimetri che premeva sulla parte molle e poteva provocare gravi danni neurologici. Di qui la necessità di operare. Intervento riuscito, per fortuna, ma prognosi ancora riservata. Il viaggio della famiglia Schumann è finito. E negli occhi di Peggy, madre del ragazzo, che è stata sentita dalla polizia e ha sporto denuncia contro ignoti, rimane lo choc di una vacanza diventata inferno. Sebastian, cosciente e molto dolorante, ha espresso il desiderio di lasciare al più presto Napoli, ma per ora resta in osservazione, dopo la nuova tac cui i medici lo hanno sottoposto ieri pomeriggio per valutare l'andamento dell'ematoma ed eventuali danni neurologici. Della crociera della famiglia tedesca resta un fascicolo aperto in Procura «per lesioni gravissime».

Indaga la magistratura, dunque, per comprendere di chi fosse la responsabilità della manutenzione del drago piovuto sulla tempia di Sebastian. Sarebbero due i condomini sotto accusa, quelli su cui insiste il fregio crollato. Se tra i negozianti che hanno prestato il primo soccorso al ragazzo si «ignorava cosa fosse quella decorazione», arriva invece la notizia che «i condomini del civico 35 di corso Umberto si sono rivolti agli avvocati - racconta Vincenzo Mancino, custode del palazzo - Non si sa ancora a chi appartenesse il pezzo che si è staccato, che era molto pesante. È un fregio dell'Ottocento. Gli avvocati stanno verificando di chi fosse, e stanno verificando l'ipotesi secondo la quale fu il Comune ad applicarli all'epoca. In quel caso, la manutenzione non spetterebbe al condominio del fabbricato, dove comunque i lavori di ristrutturazione della facciata esterna sono stati eseguiti circa 5 anni fa».

«Siamo tutti molto rammaricati di queste tragedie che accadono a Napoli come in tutte le altri parti del mondo - ha detto ieri il sindaco Luigi de Magistris - ma le domande vanno poste al condominio». Se da fonti autorevoli di Palazzo San Giacomo filtra l'indiscrezione che «il Comune sta lavorando su un rilancio del progetto Sirena», per cui ci sarebbero «15 milioni di euro derivanti dal Patto per Napoli in attesa di sblocco entro la fine del mandato di questa giunta», non si fanno attendere le reazioni preoccupate per altri pezzi di città a rischio: «Sono molti gli edifici in pericolo - affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale Marco Gaudini - Per esempio lo stabile in via Monteoliveto che ospitava il Cinema Adriano. La sala cinematografica ha chiuso ma l'insegna è rimasta al suo posto. Con il passare del tempo i sostegni si sono deteriorati, fino ad arrugginirsi completamente. Temiamo che a breve possa staccarsi e abbattersi sulla strada sottostante. Abbiamo sollecitato la polizia municipale. Chi è proprietario di un immobile o di una qualsiasi installazione deve occuparsi della manutenzione».

Come aiutare la città fragile? Oltre al rilancio del Sisma Bonus e dell'Eco Bonus, ricordato ieri al Mattino dall'assessore regionale all'Urbanistica Bruno Discepolo, dalla II Municipalità arriva un'idea: ridurre la tassa di occupazione di suolo pubblico sui cartelloni pubblicitari dei palazzi in ristrutturazione. «Negli ultimi mesi - spiega il presidente della II Municipalità Francesco Chirico - anche a causa dei forti venti, abbiamo assistito alla caduta di cornicioni e calcinacci dalle facciate di molti edifici del centro storico. Solo da ottobre ne contiamo 15. Si ricorre sempre a soluzioni tampone: spicconatura dei pompieri e condomini che mettono reti destinate a rimanere sui palazzi per anni. È vero che la Regione non ha più finanziato il progetto Sirena e ciò contribuisce al degrado dei fabbricati, ma una soluzione c'è: il Comune deve prevedere una riduzione dal 30 al 50% per le occupazioni di suolo dei ponteggi che prevedono installazioni pubblicitarie. In tal modo infatti si favorirebbero i condomini ad investire nei propri palazzi, perché trarrebbero vantaggio economico dagli introiti della pubblicità. Così si innesterebbe un circuito virtuoso capace di creare economia locale e lavoro per operai, agenzie pubblicitarie e tanti altri».
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