A Napoli una giornata di violenza e di follia ultrà. Strade del centro storico trasformate in un campo di battaglia, negozi danneggiati, una volante della polizia incendiata, bus nuovi dei trasporti pubblici con i vetri fracassati. Una vera guerriglia scatenata dalle tifoserie di Napoli e Eintracht. Per la città una giornata da dimenticare. E poi un diluvio di polemiche, col ministro Piantedosi e la gestione della sicurezza nel mirino.
In molti chiedono al responsabile del Viminale di spiegare cosa non ha funzionato, la Lega vuole che sia il governo tedesco a pagare i danni, mentre il sindaco Gaetano Manfredi parla di «scene di devastazione inaccettabili». «Condanniamo fermamente gli atti inqualificabili di chi si è reso protagonista di questa violenza, da qualsiasi parte sia giunta», ha detto Manfredi facendo anche sapere di avere incontrato nella sede del Comune l'ambasciatore tedesco «per condannare insieme gli atti di violenza e ribadire il forte legame tra Napoli e la Germania».
Nonostante il divieto di vendita dei biglietti ai tedeschi residenti a Francoforte, dalla Germania i tifosi sono arrivati comunque in centinaia a Napoli - circa 600 la stima - provenienti in treno da Salerno e in aeroporto a Capodichino.
Davanti alla chiesa del Gesù nuovo, la cui facciata è fresca di restauro, e della basilica di Santa Chiara, è divampata la violenza. La polizia ha formato un cordone tra i due gruppi ma è iniziato un lancio di petardi e pietre e gli ultrà hanno usato cassonetti e sedie dei bar per affrontarsi. Una violenza consumata tra i cittadini e turisti in lacrime che cercavano riparo. Minuti di terrore puro. La polizia ha respinto l'assalto, lanciando lacrimogeni e tenendo bloccati i tedeschi. Ma lungo Calata Trinità Maggiore, la strada che da piazza del Gesù conduce verso via Monteoliveto, è ritornata la tensione: viene data alle fiamme una volante della polizia e altre vetture delle forze dell'ordine sono state danneggiate. Sul selciato è stata trovata anche una pistola: era di un agente, finita a terra nel corso degli scontri e poi recuperata da un suo collega.
La polizia, dopo aver finalmente allontanato i napoletani, ha costretto i tedeschi a salire su cinque bus. Quando è iniziato il trasbordo c'è stato il secondo round. Questa volta hanno agito alcuni gruppi che erano a volto scoperto. Hanno lanciato pietre e bottiglie contro i mezzi, sfondando i finestrini. Episodi che spingono fonti di Polizia a sottolineare come «il divieto di vendita dei biglietti» ai tifosi dell'Eintracht «era giustificato». Gli apparati di sicurezza italiani avevano «piena contezza della pericolosità» degli ultrà tedeschi e del rischio di scontri con quelli locali, tanto da rinnovare il provvedimento dopo la decisione di sospensione del Tar nonostante alcuni sostenessero fosse un «atto discriminatorio» da parte dell'Italia. Ma la gestione della piazza finisce sotto accusa. Il leader di Azione Calenda attacca il responsabile del Viminale. Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, «Piantedosi è inadeguato», mentre il Pd, con Piero De Luca e Marco Sarracino, invita il ministro a dire cosa non ha funzionato.
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