«Il Vomero come Gomorra: spari a salve tra la folla, viviamo sotto assedio»

«Il Vomero come Gomorra: spari a salve tra la folla, viviamo sotto assedio»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 3 Giugno 2019, 07:00 - Ultimo agg. 15:58
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Via Scarlatti si sveglia presto. I residenti sono in strada per commentare l'assurda nottata dei colpi a salve, delle scene di panico, del fuggi fuggi, dei tavolini divelti, e della stessa frase ripetuta come un mantra: «Meno male che non si è fatto male nessuno». Perché quanto accaduto sabato dopo le 23 in piena isola pedonale, all'incrocio con via Merliani, poteva provocare molto di più del semplice spavento. Nella zona come ogni week-end ci sono centinaia di giovanissimi che fanno la spola con il McDonald's, all'improvviso si avvertono tre colpi di pistola in rapida successione, abbastanza per far piombare la zona nel caos, con la fuga in tutte le direzioni di giovani e famiglie. La folla si disperde, mentre intervengono i carabinieri della compagnia Vomero guidati dal maggiore Luca Mercadante: i colpi erano a salve. Le forze dell'ordine in giornata raccoglieranno le immagini di videosorveglianza delle attività commerciali della zona per cercare elementi utili per l'individuazione dei soggetti che si sono resi protagonisti del gesto scellerato. Gli impianti di sorveglianza cittadina, invece, in quel punto sono in avaria.
 
La dinamica ricostruita attraverso le dichiarazioni di tanti presenti, sembra la scena di un film, anzi più di uno ripete «sembrava Gomorra» consci che le immagini viste in tv per le bande di giovanissimi sono «affascinanti e da imitare». Quello indicato come il «capetto» di un gruppo di non più di quattro ragazzini, apparentemente minorenni, si pone al centro della strada circondato dai suoi compagni, alza il cappuccio della felpa per coprirsi il volto e sfila dalla tasca una pistola di piccolo calibro. Una scena che non passa inosservata tra i passanti che iniziano a scappare prima ancora che l'incappucciato sparasse tre volte. Poi la baby gang scappa via verso piazza Vanvitelli, e lungo il percorso rovescia i tavolini dei bar e spinge i passanti. Nei pressi della stazione della metropolitana si perdono le tracce. Seppure venissero identificati, quei ragazzi non correrebbero nessun rischio giuridico. Le scacciacani sono di libero uso e al massimo potrebbero essere accusati di «esplosioni pericolose».

I tre colpi per fortuna erano a salve, ma l'episodio ha colpito per l'atteggiamento del ragazzo, che «ha agito con sfacciataggine e velocità», e perché ricalca per la dinamica un episodio accaduto nello stesso punto la settimana scorsa. Nel quartiere negli ultimi mesi sono aumentati gli episodi di violenza urbana e teppismo, era stato convocato un Consiglio di Municipalità sulla sicurezza, che non si celebrò per mancanza di numero legale. «Più volte abbiamo chiesto la convocazione del consiglio sulla sicurezza e un confronto con le forze dell'ordine, ma non c'è stato nessun cenno di interesse da parte del presidente Paolo De Luca. Ai cittadini cosa raccontiamo?» accusa il consigliere Alessandro Capone.

Il tema sicurezza e baby gang è stato al centro della marcia «La Marea azzurra» organizzata dal Comitato Vivibilità Cittadina presieduta da Gennaro Esposito: «Da allora, abbiamo chiesto decine di incontri con il questore De Iesu che non ci ha mai risposto. Ci auguriamo che il neo questore Giuliano abbia una sensibilità diversa e accolga la nostra richiesta quanto prima. Noi, come sempre, saremo collaborativi, fornendo video su episodi di violenza e contro la legge».

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