Emergenza rifiuti a Napoli, via ai turni doppi: il centro respira, ma è caos nei vicoli

Emergenza rifiuti a Napoli, via ai turni doppi: il centro respira, ma è caos nei vicoli
di Daniela De Crescenzo
Domenica 1 Dicembre 2019, 10:00 - Ultimo agg. 11:02
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Domani è la giornata decisiva: se Asìa riuscirà a raccogliere e portare allo stir di Caivano tutta la spazzatura accumulata in queste settimane, da lunedì le difficoltà dovrebbero appianarsi almeno per qualche giorno. L'impianto, infatti, resterà aperto proprio per permettere alla società partecipata del Comune di Napoli di smaltire gli arretrati.

La possibilità di scaricare una quota maggiore dovrebbe dare un attimo di respiro alla città sul fronte rifiuti. Un attimo, non molto di più. Se non si risolveranno i problemi che stanno dietro a questa e alle altre infinite crisi passate, i cumuli si riformeranno in pochi giorni. La carenza impiantistica e la lentezza dei cosiddetti Stir (gli impianti di tritovagliatura capaci solo di frullare la spazzatura) sono impattati questa volta con la difficoltà a smaltire la frazione umida: in regione mancano i compostaggi e a partire dall'estate quelli del Nord hanno rimandato indietro molti camion di Asìa carichi, a loro dire, di materiali impuri. E così l'allora vertice aziendale ha deciso di assoldare alcune cooperative per scartare manualmente le frazioni estranee. Un'operazione che gli è costata la testa. I lavori si svolgevano, infatti, sui piazzali della ex Icm sistemati nei pressi delle abitazioni. La puzza era insopportabile e scoppiò la rivolta degli abitanti di San Giovanni che costrinse l'amministrazione a chiudere il sito. Due le conseguenze ugualmente disastrose. La prima: non è possibile svuotare i camion e rimandarli a prendere nuovi rifiuti e quindi la raccolta si ferma e i cassonetti restano pieni. Per rimediare l'azienda ha fatto partire le gare per noleggiare i bilici, ma le procedure vanno rispettate e hanno dei tempi precisi, quindi prima di veder arrivare i mezzi ci vorrà ancora del tempo. La seconda: per gli ingombranti, che prima venivano portati nell'area est, oggi finiscono solo a Scampia, zona difficile da raggiungere. Quindi si va a rilento e le strade restano piene di suppellettili.
 


Vico Piscicelli è stato completamente interdetto al passaggio. Tutta la breve strada è diventata una discarica. Rifiuti ingombranti di ogni genere ostruiscono completamente il passaggio ai pedoni, mettendone anche a rischio l'incolumità. Inaccettabile che il passaggio sia interdetto da spazzatura, roba da popoli non civilizzati», denuncia il consigliere regionale Francesco Borrelli.

Per rimediare, spiega Maria De Marco, nei prossimi giorni si riapriranno i piazzali di San Giovanni ai soli ingombranti. E così almeno mobili e materassi dovrebbero sparire dalle strade. Ma secondo l'assessore all'ambiente, Raffaele Del Giudice, per rimettere le cose a posto la Regione deve autorizzare una maggiore quota di conferimenti. Natale è vicino, la città, fortunatamente è piena di turisti che portano non solo soldi, ma anche rifiuti. Napoli è ormai piena di case vacanze e di bed & breakfast che non solo producono maggiori quantità di spazzatura rispetto a quelli di una famiglia, ma spesso lo fanno in maniera indifferenziata. E infatti la percentuale della raccolta dei diversi materiali sta scendendo. In che misura, nessuno lo sa visto che da mesi sul sito di Asìa i dati non vengono aggiornati. Ma è certo che negli impianti dell'indifferenziato arrivano cento tonnellate in più al giorno. Colpa delle piogge che rendono pesanti i rifiuti, dice Asìa. Colpa della differenziata che sta crollando, ipotizzano molti esperti. Non resta che fare chiarezza al più presto.
Con i numeri.

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