Le periferie di Napoli sommerse dai rifiuti, promessa Asìa: «Lunedì città pulita»

Le periferie di Napoli sommerse dai rifiuti, promessa Asìa: «Lunedì città pulita»
di Paolo Barbuto
Sabato 22 Giugno 2019, 08:00 - Ultimo agg. 16:10
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Per garantire l'igiene urbana nella città di Napoli, l'Asìa riceverà per il 2019 una somma complessiva che sfiora i 180 milioni di euro, per la precisione 178.592.375. Significa che ogni giorno di attività dell'azienda per la raccolta dei rifiuti viene pagato con una somma di poco superiore ai 489mila euro.

Il dato è contenuto nella determina dirigenziale numero 9 del Servizio igiene della Città che chiede di impegnare la cifra multimilionaria da destinare alla raccolta dei rifiuti. Quel documento è stato reso pubblico giovedì, nelle stesse ore in cui a Pianura andava in scena una clamorosa protesta della cittadinanza contro i cumuli di spazzatura che giacevano da oltre dieci giorni lungo le strade del quartiere. L'emergenza, ovviamente, non ha toccato solo Pianura ma l'intera città, solo che le zone periferiche sono state particolarmente abbandonate e hanno visto l'immondizia crescere a dismisura, come accade sempre più spesso.
 
Se vi siete imbattuti in notizie sull'ultima emergenza napoletana dei rifiuti saprete che c'è stata la concomitanza della difficoltà di conferimento del pattume alle strutture di tritovagliatura, gli Stir, con l'imprevisto spegnimento di una delle linee dell'inceneritore di Acerra: perciò s'è generata la crisi: «Ma stiamo intervenendo per cancellarne i segni nel minore tempo possibile», spiega l'amministratore unico di Asìa, Francesco Iacotucci.

Nella notte fra giovedì e ieri c'è stato un primo poderoso intervento a Pianura, dov'era esplosa la rivolta, e anche in altre aree della città. Insomma, qualcosa s'è fatto anche se la situazione, lo vedete anche dalle foto di questa pagina, sembra lontana dalla risoluzione definitiva: «Dateci un paio di giorni - spiega Iacotucci - e la città tornerà pulita. Abbiate fiducia in noi».

La gente non sembra granché disposta a dare altra fiducia alla società che gestisce la raccolta dei rifiuti. A Pianura, dinanzi a una montagna di sacchetti putrescenti, Emilia urla la sua rabbia, siamo in via Nabucco e lei intona un personale Va pensiero fatto di improperi e maleparole, al termine del quale lancia il suo anatema: «Se pensano di farci tornare alla puzza e allo schifo di un tempo si sbagliano. Pianura è stufa di vivere nell'immondizia e si ribellerà con le maniere forti». Più moderato ma altrettanto arrabbiato il vice presidente municipale Marco Lanzaro: «Vigiliamo e vigileremo contro ogni scempio. Chiediamo con vigore che la differenziata in questo quartiere raggiunga subito il 100%, è l'unica maniera per evitare certe situazioni. Quando ci siamo insediati era vicina al 10%, ora siamo al 40 e i risultati sono evidenti, nelle aree dove si differenzia non c'è possibilità di creare cumuli. Pianura ha già pagato il suo conto al disastro della gestione rifiuti, ora l'indennizzo deve essere presentato sotto forma di accelerazione sulla differenziata».

A Secondigliano e Scampia, invece, la presenza degli infiniti cumuli di pattume sembra essere accettata con maggior pazienza. Lungo l'inesorabile striscia di sacchetti che percorre 200 metri di via Roma verso Scampia passa un signore col cane: «Ho visto che l'altra sera sono venuti a raccogliere qualcosa, vuol dire che si sono finalmente ricordati di noi», sorride senza amarezza e si allontana. Il cagnolino fa i suoi bisogni, lui nemmeno si ferma a raccoglierli.

Nel frattempo il governatore Vincenzo De Luca lancia un allarme per il futuro prossimo: «A settembre chiuderà l'inceneritore di Acerra per 40 giorni. I Comuni hanno il dovere di trovare ognuno un sito di stoccaggio provvisorio, ma pare che siano tutti distratti. Se non troveranno alternative, lasceranno per un mese i rifiuti a terra. Questo dovere deve essere compiuto in primo luogo dal comune di Napoli, dai comuni più grandi della Regione. Bisogna preparare siti stoccaggio, impermeabilizzarli, organizzare il drenaggio e prepararli per ospitare i rifiuti».
Immediata la risposta del Comune di Napoli per bocca dell'assessore all'Ambiente ed ex vicesindaco Raffaele del Giudice: «Il comune di Napoli sta dando il suo contributo, come sempre, alla filiera istituzionale per quanto riguarda il periodo di fermo impianto di Acerra. Abbiamo sollecitato e ottenuto, grazie al vice presidente della Regione, Bonavitacola, un tavolo regionale per predisporre tutte le azioni necessarie. Napoli ha già da tempo attivato un sito attrezzato e predisposto dieci isole ecologiche per incrementare la raccolta differenziata».
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