Montagne di rifiuti abbandonate sotto al sole, lo spettro dell'emergenza a Napoli

Cataste di rifiuti accumulati a via Roma verso Scampia
Cataste di rifiuti accumulati a via Roma verso Scampia
di Antonio Folle
Mercoledì 12 Giugno 2019, 14:45 - Ultimo agg. 15:45
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Scenari post apocalittici quelli che si stanno registrando nelle ultime ore nei quartieri a nord di Napoli. Tonnellate di rifiuti si stanno accumulando ormai da diversi giorni e i mancati prelievi da parte di Asìa - uniti a una buona dose di inciviltà da parte di alcuni cittadini - hanno fatto precipitare l'intera zona in condizioni di degrado estremo. Le immagini di questi giorni poco differiscono dalle famigerate crisi dei rifiuti di Jervoliniana memoria. Un problema, quello dello smaltimento, mai effettivamente risolto nonostante i continui annunci di aumento delle percentuali di raccolta differenziata. 

L'area nord di Napoli è da sempre crocevia del turismo del sacchetto, la pratica secondo la quale i residenti delle cittadine confinanti con il capoluogo partenopeo arrivano in zona a sversare ogni genere di rifiuto. E infatti tra i rifiuti è possibile rinvenire di tutto. Dai rifiuti domestici agli sfalci di potature passando per i famigerati scarti di origine industriale. Uno dei problemi maggiormente sentiti, infatti, è proprio l'abitudine dei gestori di fabbriche e fabbrichette - più o meno regolari - dell'hinterland napoletano a utilizzare via Roma verso Scampia come discarica di comodo. 
 

 

Il caldo asfissiante di queste ultime ore rende totalmente irrespirabile l'aria mentre, in alcuni punti del lungo stradone che costeggia le vele di Scampia, è estremamente difficoltoso anche il semplice transito pedonale. Topi e insetti stanno colonizzando gli spazi, accrescendo il mai sopito rischio igienico sanitario. Quella che si registra nei quartieri a nord di Napoli, infatti, è una emergenza ciclica che non sarà mai possibile risolvere senza interventi ad ampio raggio che non possono, però, prescindere dal costante impegno delle istituzioni sul territorio. 

I rom della zona stanno facendo man bassa di materiali potenzialmente vendibili nel mercatino della vergogna a porta Nolana. Una pratica che il Comune di Napoli ha annunciato di voler combattere con tutte le sue forze ma che, però, va avanti ormai da diversi anni senza che alcun provvedimento si sia rivelato davvero efficace. La situazione di questi ultimi giorni è notevolmente aggravata dai numerosi raid compiuti da piromani ai danni delle campane per la raccolta differenziata. Anche la scorsa notte diverse campane sono state date alle fiamme nel centro città. 

«Perchè continuare a pagare tra le Tari più care d'Italia per questo schifo di servizio? - Tuona il presidente dell'associazione Anche Napoli nord Raffaele Ambrosino - Qui vogliamo essere rimborsati. Questo è il risultato della rivoluzione arancione dopo otto anni di governo? E non ci vengano a raccontare frottole su fondi e risorse perchè sappiamo bene che per la raccolta rifiuti il costo del servizio è completamente coperto dalla tariffa Tari. Cosa crede il sindaco - l'affondo di Ambrosino - che con l'abbattimento di una Vela risolva i problemi della periferia che sono tutti irrisolti e aggravati rispetto al passato? Cominci a tenere pulite le periferie, come il suo lungomare liberato».
 

Il Comune di Napoli proprio nelle ultime ore sta correndo ai ripari per tamponare l'emergenza.
Da poco sono entrati in azione i bobcat e gli autocompattatori che stanno lentamente e faticosamente cominciando a liberare le strade ingombre di rifiuti. Intervento provvidenziale che però probabilmente richiederà diversi giorni di lavoro per una risoluzione totale dell'emergenza. Il timore, ormai nemmeno più nascosto, è che con la prevista chiusura per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra i problemi che si stanno registrando a Scampia, a Secondigliano e a San Pietro a Patierno - ma anche in zone molto più centrali come via Duomo, Forcella e l'area di piazza Mercato - possano estendersi a macchia di leopardo in tutta la città. Una città che si prepara ad accogliere gli atleti delle Universiadi ma che ha ancora molta polvere da nascondere sotto al tappeto. 

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