Napoli Est, impianto Gnl a Vigliena: le multinazionali «replicano» ai pareri

Napoli Est, impianto Gnl a Vigliena: le multinazionali «replicano» ai pareri
di Alessandro Bottone
Lunedì 26 Settembre 2022, 20:19 - Ultimo agg. 27 Settembre, 10:34
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Prosegue l'iter per la valutazione dell'impatto ambientale del progetto dell'impianto GNL, gas naturale liquefatto, che Edison e Kuwait Petroleum Italia intendono realizzare nel porto di Napoli. Le multinazionali hanno risposto ai pareri degli enti locali e alle osservazioni di cittadini e associazioni che si sono mostrati contrari e critici rispetto all'utilizzo del molo Vigliena, area nella zona orientale di Napoli, per la costruzione dell’infrastruttura.

Un serbatoio di ventimila metri cubi per lo stoccaggio di GNL sarebbe installato nella 'darsena petroli' dove arriverebbero le navi metaniere dalla capacità massima di circa trentamila metri cubi. Il "no" all'impianto è arrivato sia dalla giunta comunale guidata da Gaetano Manfredi sia dalla Municipalità di Napoli Est. In risposta ai loro pareri le due società del settore energetico evidenziano che i porti Core, come quello di Napoli, «sono obbligati a dotarsi delle infrastrutture necessarie per consentire il buncheraggio marittimo con GNL». Più in particolare, replicando ai documenti prodotti da Palazzo San Giacomo, le due aziende manifestano «fondate perplessità e legittimi dubbi circa la strumentalità delle argomentazioni addotte a sostegno del parere negativo riguardanti tematiche che non rientrano nella competenza specifica dell’ente che le ha trattate ai fini del parere».

Edison e Kuwait Petroleum Italia - ribadendo che la realizzazione di un deposito di GNL «nulla ha a che vedere con la delocalizzazione dei depositi petroliferi» - rispondono alla VI Municipalità (l'ente amministra i quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio) che ha sollevato perplessità sulla pubblica incolumità e ha evidenziato la necessità di riqualificazione della costa orientale.

In merito i privati specificano che «anche la recente pianificazione dell’ADSP, che pure non individua nell’area la realizzazione del deposito, prevede in ogni caso una destinazione commerciale e portuale e non ricreativa e turistica».

Una corposa parte del documento elaborato dalle multinazionali si concentra sulle osservazioni presentate da alcune associazioni cittadine: Voce nel Deserto, Medicina Democratica Napoli, consulta popolare per la salute della Città di Napoli, comitato civico di San Giovanni a Teduccio. Rispetto alle notizie sulla mortalità riportate da queste ultime le società specificano che i risultati resi disponibili «non sarebbero comunque sufficienti per effettuare una adeguata valutazione dello stato di salute ante operam della popolazione». Per approfondire tale aspetto, infatti, hanno chiesto al competente organo regionale i dati di mortalità, di ricovero e di incidenza tumori così da consentire la caratterizzazione dello stato attuale di salute della popolazione.

Nelle numerose pagine si approfondisce l'aspetto relativo alla localizzazione del deposito: la scelta del molo Vigliena è ritenuta «la soluzione preferibile per diverse ragioni tecnico-gestionali, di sicurezza, ed a minor impatto ambientale e paesaggistico». La darsena, infatti, «può contare su un presidio costante da parte di operatori specializzati nella gestione di prodotti pericolosi ed infiammabili, e risulta già protetta da un sistema antincendio». L'infrastruttura di approvvigionamento di GNL nel Tirreno consentirebbe al porto di Napoli di diventare «un polo di attrazione preferenziale per i traffici dei mezzi navali a minore impatto ambientale»: secondo le due aziende sarebbe un incentivo ai settori turistici e commerciali che potrebbero scegliere la conversione dei mezzi navali dei porti target del GNL (navi da crociera, traghetti, navi merci) «migliorando sensibilmente la qualità dell’aria nella città di Napoli».

La questione relativa alla sicurezza - su cui insistono pareri e osservazioni - è ulteriormente approfondita nella parte delle controdeduzioni in cui si fa riferimento a uno studio che conferma che «tutte le misure di prevenzione e protezione sono adeguate ad escludere la possibilità di effetti domino sulle aree prossime allo stabilimento, come confermato dal parere positivo rilasciato dal comitato tecnico regionale». Non meno interessante l'aspetto relativo all'impatto sul sistema paesaggistico in cui si inseriscono la centrale termoelettrica e il nuovo terminal contenitori in realizzazione sulla darsena di Levante. «Nelle aree di progetto non risultano presenti elementi di pregio storico architettonico o archeologico, ne ricade in perimetrazioni di tutela», evidenziano le multinazionali sottolineando che «le opere di progetto non interromperanno la percezione visiva di emergenze significative». Altresì nell'elaborato si legge: «Supporre che il progetto impedisca la restituzione alla collettività di tratti di costa è pretestuoso dal momento che ad est e ad ovest del deposito GNL continuerebbero a permanere le darsene Bausan e di Levante, per i quali, peraltro, è previsto un aumento dei volumi di traffico nei prossimi anni», scrivono le due società.

Edison e Kuwait Petroleum Italia rispondono al parere negativo dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale specificando che «prima del provvedimento finale, qualora ce ne fosse la volontà, sussistono gli elementi tecnico-strutturali e normativi per superare il contrasto localizzativo del deposto GNL in progetto emerso dall’adozione del DPSS», ovvero il documento di pianificazione strategica approvato di recente dall'ente. «Tale incompatibilità non dovrebbe determinare, in assenza di impatti ambientali significativi ed avversi, l’esito negativo del procedimento di valutazione di impatto ambientale in corso».

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