Napoli Est, ironia su dad e restrizioni: così la musica sostiene gli studenti di Ponticelli

Napoli Est, ironia su dad e restrizioni: così la musica sostiene gli studenti di Ponticelli
di Alessandro Bottone
Mercoledì 23 Dicembre 2020, 17:15
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Un album digitale per ironizzare sulla didattica a distanza e sulle diverse misure restrittive degli ultimi mesi. Ma anche brani che raccontano il proprio quartiere e vicende che hanno lasciato il segno. Autori e protagonisti sono i giovani studenti di Ponticelli, quartiere nella periferia orientale di Napoli, che hanno fatto della musica lo strumento privilegiato per esprimersi.

Si lavora e si cresce insieme agli educatori di Maestri di Strada e ai propri docenti. In particolare, sono ragazze e ragazzi della scuola media degli istituti comprensivi Porchiano Bordiga e Marino Santa Rosa. La musica ha offerto loro l'occasione di una riflessione sul tempo che stanno vivendo e sugli effetti delle distanze. É nato, così, "Afferra la tua stella", album digitale composto da sei brani: “Furchett e curtiell (Quarant’e’na bis)”, “Voglia e turnà voglia e vedè”, “Rap d' 'a quarantena”, “Stamm ccà (Ottozero)” e “Era l'11 novembre”. Quest'ultimo brano è dedicato alla strage di Ponticelli dell’11 novembre 1989 ed è nato dopo una attività didattica dei docenti della scuola media della Porchiano Bordiga sul tragico fatto nel quale morirono quattro persone innocenti.

A completare la compilation - disponibile sul canale youtube di Maestri di Strada - è il videoclip “NAVIDaD Song”, brano nato dalla riscrittura creativa di tre classici della canzone natalizia che sono stati rivisitati negli arrangiamenti e nei testi con particolare ironia e spontaneità: con questo pezzo gli allievi della Marino Santa Rosa hanno raccontato il Natale ai tempi della DAD e del lockdown.

I disegni, le immagini e le animazioni presenti nel video sono nati nel laboratorio di arti visive, condotto da Cira Maddaloni, e nel laboratorio teatrale e di videomaking a cura di Gabriele Gigante.

L'intero album è nato nelle ore del laboratorio territoriale di musica dei Maestri di Strada che, in questi mesi, ha lavorato sia a distanza che in presenza negli spazi del CUBO di Ponticelli, ovvero del Centro educativo polifunzionale Ciro Colonna in via Curzio Malaparte. A guidare le attività è Irvin Vairetti, ricercatore in pedagogia e musicista. Giochi di parole, rime, metrica e tanta creatività: il laboratorio di musica è uno spazio di libertà e, al tempo stesso, di riflessione nel quale si stimolano i giovanissimi a esprimere pensieri e stati d’animo. Nelle ore di “lezione” c'è particolare attenzione alla scrittura dei testi, momento attraverso il quale ragazze e ragazzi si rendono consapevoli della enorme creatività che li contraddistingue. Altrettanto importante è il momento della costruzione delle basi musicali: alcuni tra i partecipanti suonano strumenti musicali, come tastiere e percussioni.

Dunque, è anche una occasione per sviluppare competenze. Ma chi arriva nelle aule del «lotto G» e chi si collega attraverso internet lo fa soprattutto per curare le proprie relazioni. La musica, infatti, permette loro di costruire una narrazione comune e di mettere insieme energie che altrimenti andrebbero disperse. Non è un semplice momento di intrattenimento, piuttosto si guarda alla musica come “metodo” che si lega a tante altre discipline e un modo per educare e creare armonia tra le persone, per insegnare loro ad ascoltare l'altro senza prevaricarlo.

La direzione musicale, gli arrangiamenti e il laboratorio di scrittura creativa sono stati condotti da Irvin Vairetti e Roberto de Siervo di Maestri di Strada - coadiuvati dalle educatrici Silvia Mastrorillo, Viviana Perla, Martina Mancini e Maria Dell’Aversano - insieme ai docenti delle due scuole: Diego Iannaccone, Maria Napolano e Francesca de Luca della Marino Santa Rosa e alla dirigente Colomba Punzo e alla docente Adele Borrelli della Porchiano-Bordiga. Il progetto «Afferra la tua stella» è stato realizzato con il contributo e il sostegno della Regione Campania per il progetto Comuni_Care, Fondazione San Zeno per il progetto «E-VAI» e il MIUR per il progetto «I Coronauti». E in collaborazione con l’associazione e-s-t.

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