Napoli Est, la strada degli incidenti: «Basta, il Comune intervenga»

Napoli Est, la strada degli incidenti: «Basta, il Comune intervenga»
di Alessandro Bottone
Venerdì 5 Luglio 2019, 12:56 - Ultimo agg. 17:48
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I numerosi incidenti stradali in via della Villa Romana, nella periferia orientale della città, destano preoccupazione da anni. Fatti gravi si registrano, in particolare, all’altezza dell’ufficio del Giudice di Pace di Barra, frequentato quotidianamente da centinaia di persone. La curva a ridosso dell’edificio, infatti, è teatro di numerosi sinistri, alcuni anche di grave entità.

Nonostante la presenza dei segnali che impongono il limite della velocità a quaranta chilometri orari, i veicoli impegnano la curva in direzione Ponticelli con una velocità sicuramente maggiore. Condizione che provoca numerosi incidenti specie nelle giornate di pioggia. Già normalmente, in realtà, il manto stradale risulta assolutamente consumato e non è più aderente: ha perso, insomma, le caratteristiche adeguate ad assicurare la giusta adesione tra gli pneumatici e l’asfalto. La strada a scorrimento veloce, a due carreggiate con tre corsie per senso di marcia, collega i quartieri Barra e Ponticelli con il limitrofo comune di San Giorgio a Cremano. Oltre all’ufficio del Giudice di Pace, nei pressi della pericolosa curva, ci sono anche la stazione dei Carabinieri, un impianto sportivo e alcune abitazioni. Dall’altra parte della strada, invece, ci sono le palazzine popolari del lotto O (conosciuto erroneamente come “Lotto Zero”) e l’antica villa romana che dà, appunto, il nome a questa lunga strada.
 

 

Tra i numerosi incidenti anche quello che ha coinvolto l’avvocato Rosa Apetino che, nel lontano 2009, era a bordo di uno scooter insieme a un collega quando si è trovata davanti un’automobile che aveva fatto un testacoda: miracolosamente salvi entrambi solo grazie alla destrezza della persona alla guida che riuscì a scansarsi dal veicolo trasformatosi in un proiettile. Dopo quello e altri incidenti stradali gli avvocati hanno sollecitato le autorità competenti per trovare adeguate soluzioni.

Ci hanno provato i legali riuniti nell’associazione “Enrico De Nicola” che ha sede proprio nell’ufficio di Barra. L’associazione - come spiega il presidente, l’avvocato Luigi Aprea, anche membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli - insieme ad alcuni giudici dello stesso ufficio di Napoli Est, ha chiesto al Comune di Napoli di farsi carico della situazione e delle diverse problematiche.

Sono stati ascoltati e hanno avanzato alcune proposte: il restringimento della carreggiata da tre a due corsie; l’installazione di barriere a protezione della strada laterale utilizzata per raggiungere l’edificio del Giudice di Pace; l’installazione di una segnaletica maggiormente adeguata e di dissuasori oltre al rifacimento del manto stradale. Richieste che, a distanza di anni, non sembrano essere state recepite. A parte l’installazione di “new jersey” di cemento laddove manca il guard rail, non sono stati effettuati altri interventi. Le stesse barriere in cemento sono state divelte durante uno degli ultimi incidenti verificatesi proprio a ridosso della struttura in cui lavorano giudici e avvocati. A terra ci sono ancora i pezzi dell’abitacolo di una automobile. Nonostante la presenza del segnale, non ci sono bande sonore sulla carreggiata. Il segnale di curva pericolosa probabilmente è stato divelto.
 

Il pericolo insiste anche per residenti e passanti.
Lo scorrimento veloce dei veicoli non permette un attraversamento della strada in sicurezza e, inoltre, non c’è la possibilità degli autobus di fermarsi per effettuare la fermata che, tra l’altro, è stata posizionata dall’altra parte della strada rispetto alla struttura del Giudice di Pace. Risulta urgente, dunque, segnalare il pericolo a chi proviene da San Giorgio a Cremano e si sposta in direzione dell’Ospedale del Mare. La lunghezza del tratto di strada porta gli autisti a non fare attenzione alla pericolosa curva. Le condizioni di mancata sicurezza sono ben conosciute da anni ma non sono state messe in campo le adeguate misure per prevenire altre situazioni pericolose.

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