Napoli, nuova protesta di cittadini davanti all'ex Icm: «No ai rifiuti organici»

Napoli, nuova protesta di cittadini davanti all'ex Icm: «No ai rifiuti organici»
di Alessandro Bottone
Lunedì 23 Settembre 2019, 13:55 - Ultimo agg. 14:04
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Cittadini e comitati in protesta davanti al sito di stoccaggio in via Nuova delle Brecce a Napoli. Per qualche ora è stato negato l’accesso ai camion dell'Asìa Napoli, proprietaria dell'impianto ex ICM: le persone, una cinquantina, hanno chiesto a gran voce di revocare l'ordinanza comunale che autorizza il conferimento di diverse tipologie di rifiuto, in particolare la frazione organica dalla quale si sprigionano forti miasmi percepiti anche a grande distanza dal sito di Napoli Est.

Sullo sfondo le croniche criticità del ciclo dei rifiuti dovute alla «carente funzionalità degli impianti esistenti» così come specificato nell'ordinanza del Comune di Napoli dello scorso luglio. Sono diversi anni che l'impianto di via Nuova delle Brecce è utilizzato per stoccare rifiuti in maniera «provvisoria» per poi essere trasferiti in impianti specializzati, come stir o di compostaggio per l'organico. La struttura, con una superficie totale di oltre 18mila metri quadrati, sarà trasformata in un impianto per lo stoccaggio, trasferenza, pulizia, selezione, triturazione, pressatura e imballaggio dei rifiuti di provenienza sia domestica che non, quindi speciali. É questo il progetto che prevede la costruzione di quattro capannoni al posto delle esistenti piazzole scoperte per lo stoccaggio di rifiuti umidi e ingombranti. L'area dell'ex ICM è compresa nel perimetro del sito d'interesse nazionale (SIN) di «Napoli Orientale» per il quale si attendono ancora le bonifiche. É utilizzato per lo stoccaggio dei rifiuti sin dal 2001 con una ordinanza dell'allora Provincia di Napoli. Successivamente è stato trasferito nella proprietà della municipalizzata comunale.
 

 

Nel rapporto tecnico redatto da Asìa Napoli si sottolinea che «la struttura è ormai accettata dalla popolazione»: in realtà è da tempo che i residenti chiedono di trasferire altrove la spazzatura putrescente così da evitare continui miasmi. É la richiesta del comitato di lotta "Ex Taverna del Ferro" e delle altre realtà che oggi hanno manifestato davanti al sito di Napoli Est. I protestanti sottolineano, in particolare, la pericolosità delle esalazioni e del percolato prodotti dai rifiuti. Hanno chiesto, dunque, la progressiva riduzione della quantità dei rifiuti e il completo svuotamento dell'impianto dall'organico e l'utilizzo dello stesso solo per i rifiuti solidi e ingombranti. Questa mattina una persona ha accusato un malore ed è stata soccorsa dagli operatori del 118 accorsi con una autoambulanza. Il corteo ha raggiunto la vicina via Argine e poi si è sciolto. I manifestati si sono dati appuntamento a dopodomani, mercoledì 25, per un nuovo presidio davanti la struttura con l'intenzione di raggiungere anche il centro città e di protestare davanti le sedi istituzionali del Comune di Napoli e della Regione Campania. A presidiare la protesta di questa mattina c’erano gli uomini della Polizia di Stato e dei Carabinieri.

Molti cittadini della zona non conoscono il progetto pendente sulla struttura che finora è sempre stata definita «temporanea», difatti indispensabile a evitare vere e proprie emergenze sul territorio comunale.
Il destino dell’attuale impianto è legato, in ogni caso, al progetto di recupero dell’intera area orientale della città che prevede la realizzazione delle fondamentali bonifiche e, successivamente, quella del parco del Sebeto previsto dal piano regolatore.

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