A Napoli Est il nuovo Santobono: 500 posti letto e alte tecnologie

A Napoli Est il nuovo Santobono: 500 posti letto e alte tecnologie
di Ettore Mautone
Giovedì 23 Settembre 2021, 15:31 - Ultimo agg. 20:07
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Prende forma a Napoli est l’idea progettuale del Nuovo Santobono, nuovo polo pediatrico della Regione Campania presentato stamani a Palazzo Santa Lucia. Il progetto è destinato a unificare le tre propaggini dell'attuale struttura pediatrica napoletana (Santobono, Pausilipon e Ravaschieri).  L’area individuata è pianeggiante, in parte zona rossa, ma facilmente raggiungibile dagli assi stradali, ferrovia e trasporto su gomma. Attraversata da un corso fluviale è uno spazio di 70 mila metri quadrati ubicato nei pressi dell’ospedale del mare che dovrà pertanto impegnare soluzioni tecnologiche all’avanguardia anche dal punto di vista strutturale. Duecento i milioni di euro da impiegare attinti ai fondi per l’edilizia ospedaliera.  La restante superficie del lotto sarà un parco urbanistico dotato di orti urbani e infrastrutture verdi aperte a disposizione del quartiere. Un nuovo polo pediatrico che guarda al futuro di istituto di ricerca a carattere scientifico (Irccs) per qualificare ancora più el eccellenze cliniche dell’attuale Sabtobono. La restante superficie del lotto fungerà da parco con aree aperte al quartiere. Orti urbani, filtraggio polveri sottili, schermatura da inquinamento acustico, nuovi spazi per un diverso vissuto urbano da completare entro 3 anni. 

«Per ora - ha detto il Governatore Vincenzo De Luca - c’è un progetto preliminare e una idea progettuale confluita nella prima Conferenza dei servizi tenuta al Comune di Napoli con i tecnici di Palazzo San Giacomo dove sono state elaborate le destinazioni urbanistiche necessarie, i preliminari du gara per realizzare il progetto esecutivo, le coordinate e le volumetrie da collocare nei capitolati.

Entro le fine della primavera del prossimo anno avremo - ha aggiunto De Luca - il progetto esecutivo e il via alla gara con la massima attenzione ai capitolati”. 

L’indicazione politica è a completare le opere entro 3 anni dotando la Campania di un polo di eccellenza anche tecnologico e strutturale per le cure pediatriche che possa competere con il Bambin Gesù di Roma il Meyer di Firenze e il Gasolini di Genova in un’area serata da essi autostradali, ferrovia e trasporto su gomma in grado dunque di fungere anche da attrattore interregionale per tutto il Sud. L’ambizione è quella di raggiungere il massimo livello possibile dal punto di vista medico, della ricerca e della qualità architettonica delle opere. De Luca ha rimarcato come le opere siano state rese oggi possibili grazie al recupero di 1,3 miliardi di fondi nazionali da trenta anni al palo dopo l’uscita dal commissariamento e grazie all’avanzamento sulla griglia Lea. In un video sono stati ricordati i 100 anni i storia del Pausilipon centro di riferimento per i tumori infantili, i fasti del Ravaschieri primo ospedale chirurgico in Europa dove oggi sono concentrati gli uffici amministrativi. 

Il futuro del Santobono parla dunque di tecnologie, ricerca e umanizzazione. L’obiettivo è non solo unificare le sedi ma soprattutto rilanciare l’attività dell’ospedale sul futuro anno luogo al contempo a un progetto di rigenerazione urbana nella città di Napoli dove non è più possibile concentrare attività sanitarie difficilmente raggiungibili da altre province e regioni. Il nuovo Santobono sarà dotato di 480 posti letto distribuiti tra 25 branche mediche e chirurgiche. aree funzionali, emergenza pediatrica, soluzioni hi-tech. Assistenza complessa in emergenza urgenza per il bacino regionale. Un ospedale multispecialistico pediatrico con un centro trapianti (entro l’anno sarà fatto il primo trapianto di rene pediatrico in Camoania), un polo per le Neuroscienze, tutta l’oncologia medica e chirurgica con una piastra operatoria diurna, 40 ambulatori e day surgery. Spazio anche a una centrale per la telemedicina, il teleconsulto e la teleassistenza a distanza per bambini con bisogni speciali. E poi il polo della riabilitazione intensiva, una piscina, un  centro di recupero funzionale. Diagnostica di laboratorio e clinica, una banca per le cellule staminali. Insomma un polo di ricerca avanzato per lo studio di nuove terapie in ambito pediatrico in collaborazione con altre istituzioni scientifiche campane, in primis il Tigem e le università. Non mancherà un’area per gli altri servizi, le aree tecniche e una elisuperficie, servizi e aree di umanizzazione, nido, ludoteca, residenze per i genitori, auditorio, mediateca e un centro commerciale con la mensa, area relax fitness e anche un laghetto.

«Progettiamo un nuovo futuro per il Santobono - ha detto il direttore generale del Santobono Rodolfo Conenna -  ma siamo legati al presente. Quelle presentate oggi sono opere importanti. Richiederanno il loro tempo per la realizzazione ma si tratta di spazio e valore alle professionalità che operano nel Santobono con tecnologia e ricerca all’avanguardia per tutte le aree cliniche della pediatria. Già oggi il Santobono costituisce un’eccellenza che c’è molto da fare ancora soprattutto per diventare un Irccs, un centro di ricerca per il cui traguardo il percorso è tracciato. Il proocesso di accreditamento è in atto». 

«Siamo impegnati - ha concluso De Luca, che ha invece glissato sulla condanna a due anni (pena sospesa) per ingerenze indebite sulle nomine della sanità del suo consigliere per la Sanità Enrico Coscioni attuale presidente di Agenas - in un programma gigantesco di rinnovamento del sistema ospedaliero della Campania. Realizzeremo nei prossimi anni 5 o 6 ospedali completamente nuovi e (nuovo Ruggi, il polo della costiera Sorrentino amalfitana, Sessa Aurunca, nuovo ospedale di Giugliano, il raddoppio del’ospedale di Pozzuoli, e poi Nola, Solofra). Su Napoli intendiamo valorizzare le eccellenze che abbiamo. Siamo riusciti dopo un decennio a uscire dal commissariamento della Sanità e a intercettare dopo un ventennio 1,3 miliardi di fondi per l’edilizia ospedaliera inutilizzati. Ora ci sono i fondi per la Sanità del Pnrr. La Camoania - ha concluso il Governatore - resta la regione più penalizzata dal fondo sanitario nazionale. Nonostante questo siamo impegnati in un rinnovamento radicale. Della sanità anche attingendo ai fondi Ue 2021-2027 della Campania». 

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