Napoli Est, parchi chiusi e aiuole
nel degrado: ci sono solo 6 giardinieri

Napoli Est, parchi chiusi e aiuole nel degrado: ci sono solo 6 giardinieri
di Alessandro Bottone
Lunedì 11 Maggio 2020, 20:10
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Parchi, aiuole, cortili delle scuole della periferia orientale di Napoli nel degrado. Impossibile intervenire con pochi uomini e attrezzatura inadeguata. Una situazione chiara ai numerosi cittadini di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio e ancora più chiara agli amministratori della VI municipalità che hanno scritto al Comune di Napoli per ricevere un sostegno concreto e permettere la riconsegna alla cittadinanza del vasto patrimonio verde, oggi triste simbolo di incuria.

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Nella nota indirizzata agli assessori con deleghe al verde, alla scuola e ai rapporti con le municipalità - rispettivamente Luigi Felaco, Annamaria Palmieri e Rosaria Galiero - il presidente della municipalità di Napoli Est, Salvatore Boggia, specifica che l'ente di prossimità non ha la possibilità di gestire le strutture di propria competenza. Due aree attrezzate, otto parchi di quartiere e trentuno aree a verde nei plessi scolastici oltre a centinaia di aiuole e spazi verdi in altre strutture, come biblioteche e centri anziani. Si tratta di oltre 185mila metri quadrati di verde, così come dettagliato nella scheda realizzata dall'ufficio tecnico. A occuparsi di tutto il verde, equivalente a circa venticinque campi da calcio, ci sono sei giardinieri «di età media superiore a 64 anni» e tre operai provenienti dal servizio fognatura «di cui uno in pensione dal 1° giugno». A questi si aggiungono quatto autisti e sei addetti alla sorveglianza dei parchi. Diciannove unità in tutto. Non va meglio per l’attrezzatura: 3 decespugliatori, 2 tosaerba funzionanti, una sola motosega, una tagliasiepi, un soffiatore non funzionante, un trattorino - prossimo alla rottamazione - e 2 sramatori con manico telescopico. Cinque i veicoli a disposizione di cui solo due utilizzabili.

Ad oggi i pochi giardinieri municipali non sono a lavoro perché mancano i dispositivi di protezione individuale: non solo le mascherine per proteggersi da eventuali contagi da coronavirus ma anche visiere, scarpe, tute, guanti e altra attrezzature utili alla sicurezza nel corso delle operazioni di manutenzione del verde. È proprio questa la prima istanza del presidente Boggia all’amministrazione centrale alla quale fa seguito la richiesta di un supporto tecnico-logistico e di risorse umane, anche attraverso le aziende partecipate del Comune, così da «consentirne in tempi rapidi la riapertura in sicurezza e la corretta fruibilità delle aree a verde altrimenti non garantite», specifica l’esponente del parlamentarino di Napoli Est che chiede anche di “passare” la gestione dei cortili delle scuole alla Napoli Servizi che già ha in carico quelli di ventiquattro plessi dei sessanta presenti sul territorio municipale.

In realtà degli otto parchi di competenza municipale quattro restano chiusi da anni. Il parco di Vigliena è ancora bloccato dopo gli interventi realizzati contestualmente allo smantellamento del sovrappasso. Sempre a San Giovanni a Teduccio c’è il parco Teodosia in via Pazzigno, chiuso da anni e da tempo covo di tossici: qualche settimana fa alcuni nomadi avevano preso possesso dei locali creando un accampamento. A Barra resta ancora inaccessibile il parco di villa Letizia, nei mesi scorsi interessato da lavori di recupero realizzati col sostegno della Sma Campania ed oggi da recuperare nuovamente: per questo si attende il ripristino dell’impianto di illuminazione di cui si è fatto carico il Comune. Mai aperto al pubblico, invece, il parco di via Mastellone a ridosso delle palazzine popolari e dei binari della Vesuviana. Tranne che per l’area in via Volpicella, restano da recuperare pienamente il parco De Simone a Ponticelli, quelli di villa Salvetti e Repubbliche Marinare a Barra. La VI municipalità si occupa anche del verde a ridosso di diversi complessi di edilizia residenziale pubblica e di alcuni impianti sportivi e sarebbe competente anche delle alberature stradali di basso fusto: oltre 885 esemplari che necessitano di «urgenti interventi di potatura delle folte chiome che minacciano le condizioni di equilibrio», come specificato nella relazione del tecnico competente.

«Le  condizioni in cui versano parchi e aiuole sono pessime» si legge nella nota dei tecnici che evidenziano: «l’erba è incolta e le aiuole sono diventate sterpaglie a rischio incendio». Per far fronte alla cronica mancanza di igiene e decoro di parchi e aiuole occorrerebbero risorse importanti: si stimano 150mila euro annui per la manutenzione ordinaria solo per il verde di Napoli Est. Il parco Troisi a San Giovanni a Teduccio e il parco De Filippo a Ponticelli, anche se di diretta competenza del Comune, restano anch’essi da recuperare. Per questi si attendono i lavori promessi con i fondi del piano strategico della Città Metropolitana.

«In questi due mesi la situazione si è completamente aggravata perché non si è fatto nulla. Quel poco che eravamo riusciti a fare in precedenza è andato completamente distrutto» spiega l’assessore al verde della municipalità, Ippolito Braccini, il quale evidenzia che anche gli spazi affidati ai privati non sono stati curati perché tutto è stato bloccato dall’emergenza sanitaria del coronavirus. «Ad oggi non siamo assolutamente in grado di poter ottemperare a un minimo di pulizia delle aree a verde e siamo molto preoccupati per la situazione che ci ritroveremo a settembre per la riapertura delle scuole» specifica Braccini.

Il blocco delle attività dovuto alla pandemia ha solo peggiorato le condizioni delle numerose strutture e ha complicato le possibilità di intervento. A questo punto si attende la risposta del Comune alle istanze della municipalità che non riesce a rispondere alle richieste della cittadinanza proprio ora che caldo e presenza di insetti peggiorano la vivibilità dei tre quartieri.
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