Napoli, ex calciatore soffriva di un male sconosciuto: «Così Facebook mi ha salvato»

Francesco Santonastasio
Francesco Santonastasio
di Gennaro Morra
Giovedì 22 Agosto 2019, 15:28
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Il calvario di Francesco Santonastasio lo raccontammo già quattro anni fa, quando, disperato per le sue condizioni di salute, cercava un luminare della medicina in grado di dare un nome al male che lo affliggeva da due anni. I suoi problemi erano iniziati dopo l’ennesima operazione a cui si era dovuto sottoporre per un infortunio al ginocchio, un classico per un calciatore semiprofessionista. Infatti, cresciuto nelle giovanili del Chieti, Francesco era arrivato a calcare i campi della C1 con la maglia neroverde. Poi, un incidente alla caviglia aveva frenato la carriera del difensore centrale napoletano, che aveva continuato a giocare, ma militando in squadre abruzzesi e marchigiane di serie inferiori. Infine, era arrivato lo stop definitivo dopo la rottura dei legamenti del ginocchio per la quale il giovane aveva subito tre operazioni in due anni. E nel periodo di convalescenza che era seguito all’ultimo intervento chirurgico erano iniziati i suoi problemi di salute.
 
«Ho cominciato ad avvertire strani sintomi: pressione bassa, tachicardia, fiato corto, stanchezza – racconta l’uomo, che oggi ha 34 anni – Una situazione che nei due anni successivi era degenerata sempre di più, fino a costringermi a letto per l’affaticamento del cuore e l’ingrossamento di fegato e milza. Inoltre avevo afte alla bocca e lingua infiammata, dolori alla testa e al torace e anche infezioni frequenti». Sintomi che facevano sospettare che Francesco fosse vittima di una sorta di sindrome, ma nessuno sapeva diagnosticarla: «Ho girato gli ospedali di mezza Italia e tutti i dottori si limitavano a curare i vari sintomi senza riuscire a capire quale fosse l’origine del mio malessere – spiega –. Perciò ho cercato risposte sulla Rete». In particolare, dietro suggerimento di un suo ex allenatore, Francesco apre un gruppo su Facebook con l’intento di far conoscere il suo caso a più persone possibili e trovare un medico che avesse già trattato pazienti con problemi simili.
 
Quel gruppo oggi conta più di 30mila iscritti ed è stata la sua salvezza: «Il luminare che desse un nome alla mia malattia non l’ho trovato, ma sono stato contattato da una ragazza che aveva avuto i miei stessi sintomi e si era curata da sola – racconta Francesco – Mi ha consigliato di leggere un libro, “Alimentazione probiotica” di Donna Gates e Linda Schatz, e da lì ho cominciato ad adottare un certo regime alimentare, in cui assumevo tutti elementi naturali». Ma nel frattempo l’uomo ha continuato a essere in contatto con medici e ricercatori che, alla luce dei miglioramenti riscontrati adottando quel particolare tipo di alimentazione, sono giunti a formulare un’ipotesi: «Il sospetto è che le massicce dosi di antibiotici assunte dopo l’ultima operazione al ginocchio, per debellare un’infezione, abbiano intossicato il mio organismo a tal punto da creare grossi scompensi – spiega l’ex calciatore –. Ci sono già stati casi del genere, quindi, anche se non possiamo averne la certezza, pensiamo che l’origine del mio malessere sia stato quella».
 
Francesco ha impiegato 18 mesi per tornare in forma e ormai da un anno conduce una vita normale. Ma questa esperienza non ha lasciato solo strascichi negativi: «La mia attuale compagna è un’infermiera che ho conosciuto quattro anni fa durante uno dei miei tanti ricoveri – racconta – Inoltre, ho cominciato a studiare da naturopata e ho quasi conseguito la laurea, ma già sono massaggiatore shiatsu e plantare, nonché distributore di prodotti naturali per l’alimentazione. È un lavoro che mi piace e che mi consente di aiutare le persone che hanno problemi di salute come li ho avuti io». Infine, un pensiero per chi invece ha aiutato lui: «Senza le persone del gruppo Facebook probabilmente non ce l’avrei fatta – ammette – Non solo mi hanno sostenuto moralmente, ma anche economicamente: senza di loro non avrei potuto pagare i prodotti naturali che hanno permesso al mio corpo di purificarsi».
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