Per «pareggiare i conti» con un rapinatore di Rolex al quale aveva sparato si fa sparare a sua volta alla gamba dal figlio: emerge anche questo dall'ordinanza di custodia cautelare con la quale il gip di Napoli Giuseppe Sepe ha disposto due arresti in carcere e cinque ai domiciliari nei confronti di sette persone tre delle quali accusate di avere rapinato, armati di pistola, due costosissimi Rolex, un Submariner da 25.000 euro e un GMT Master in oro rosa da 30mila euro.
Gli arresti in carcere - notificati dalla Squadra Mobile di Napoli, che ha svolto le indagini - riguardano i fratelli Ciro e Nicola Minieri accusati delle rapine dei Rolex insieme con Raffaele D'Avino per il quale sono stati disposti i domiciliari. Stessa misura cautelare anche per Luigi Ammendola, Nicodemo De Stefano e Francesco Pio Miano, accusati invece di detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da fuoco (due pistole), in concorso con Nicola Minieri e un gruppo di minorenni.
La Squadra Mobile risale al gruppo grazie ad una intercettazione ambientale. Tutto inizia con il ferimento, a colpi di pistola, del 22enne Ciro Minieri per mano di colui che poi, per evitare di subire la sua vendetta, decide di farsi sparare dal figlio.