Festa con cento invitati, chiusa la discoteca Joia nel Napoletano

Festa con cento invitati, chiusa la discoteca Joia nel Napoletano
di Marco Di Caterino
Martedì 21 Dicembre 2021, 11:59
3 Minuti di Lettura

Feste, farina e Covid. E multe. Scatta la prima chiusura di una discoteca in Campania, dopo la nuova e più severa ordinanza del presidente della Regione Vincenzo De Luca. Nemmeno il tempo di pubblicarla e i carabinieri intervengono nel noto locale «Joia» di Sant'Antimo, dove hanno interrotto una festa con balli e musiche con circa cento partecipanti. Inevitabile è scattata una sanzione per il proprietario, mentre per il locale è prevista la chiusura per cinque giorni.

Il controllo è stato effettuato dai carabinieri della compagnia di Giugliano, diretta dal capitano Andrea Cortaza e dai militari della locale tenenza, che stavano perlustrando la zona e che si sono insospettiti per l'insolito andirivieni di giovani nei pressi della discoteca. Da qui la decisione di verificare e quindi la scoperta che all'interno della «Joia» si ballava come se nulla fosse. Per fortuna, grazie al buon senso dei partecipanti alla festa e alla professionalità dei carabinieri, tutti, anche se malincuore, hanno lasciato il locale defluendo verso l'uscita senza ressa e nemmeno senza le «solite» proteste verbali che accompagnano in genere queste situazioni. Insomma, le forze dell'ordine sono subito entrate in azione per far rispettare quanto prescritto nell'ordinanza regionale, già rinominata «discotecari» la «vietatutto». Che, giova ricordare, nello specifico vieta «lo svolgimento di feste ed eventi consimili in sale da ballo, discoteche e locali assimilati. È invece consentito il solo svolgimento di pranzi e/o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti, nonché di altri eventi esclusivamente in forma statica (non si può ballare ndr), con posti seduti e preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell'evento. Resta consentito nel rispetto dei protocolli vigenti e con esclusione di attività di ballo - lo svolgimento dell'attività di ristorazione, anche presso le strutture alberghiere».


Il provvedimento è scattato in base alla curva dei contagi che dagli 8.640 del 19 novembre (indice all'1,7 per cento) è passato ai 23.382 del 19 dicembre (indice balzato al 3,7. Numeri che spiegano perché, nonostante i divieti di assembramento e l'obbligo di indossare le mascherine, entrambi disattesi, ci sia il fondato timore che le prossime festività natalizie, per le quali in tantissimi credono che tutto sia concesso a dispetto delle regole, possano far registrare una ulteriore impennata dei contagi con il rischio di intasare le terapie intensive degli ospedali.

E se è relativamente facile controllare locali chiusi come discoteche, ristoranti, pizzerie, bar e pub, quello che incute più preoccupazioni è la ormai incivile abitudine di consumare spumante e prosecco nelle ore che precedono il Natale e il Capodanno, nei pressi dei bar e ritrovi, luoghi dove si accalcano così tante persone da bloccare persino il traffico.

Il 15 dicembre scorso il governatore De Luca ha firmato un'ordinanza che vieta nei giorni delle feste e nei due vigilie, compreso il primo gennaio 2022, l'asporto di bevande dalle 11 alle 5 del mattino. Prefettura e forze dell'ordine hanno garantito i controlli. Come quelli per il divieto dei fuochi artificiali. Ma nella notte di San Silvestro è scontato affermare che questi controlli per difficoltà oggettive sono davvero impossibili oltre che improponibili.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA