Si chiamano Giuseppe Guarino e Massimo Niro gli indagati finiti in cella come presunti esponenti di una banda che agiva al Vomero, in prossimità degli ospedali Santobono e Secondo Policlinico, nei confronti di automobilisti derubati o rapinati della loro autovettura. Nei loro confronti viene mossa anche l'accusa di aver preso parte a una banda dedita alla costruzione di finti sinistri stradali, in modo da incassare in modo illecito i proventi di vere e proprie truffe assicurative.
Inchiesta condotta dai carabinieri del Vomero, è stato il gip Finamore a firmare arresti e sequestri nei confronti dei presunti esponenti di una banda specializzata in crimini predatori (come le rapine di auto) e in un più ampio sistema di truffe che si sarebbe avvalso anche di professionisti compiacenti. Non è un caso che nel mirino della Procura, finiscono ora medici, avvocati, periti, che avrebbero prestato le proprie consulenze (e le proprie firme) per creare sistemi di rimborso per incidenti mai avvenuti.
In questo scenario, sono state sequestrate decine di migliaia di euro ad alcuni indagati che hanno percepito per anni il reddito di cittadinanza, nonostante fossero inseriti a pieno titolo nel malaffare cittadino collinare.
Ma torniamo al cuore dell'inchiesta. Tutto nasce dalla denuncia di alcuni cittadini rimasti vittima del raggiro del cosiddetto finto parcheggiatore.