Napoli, pochi genitori in piazza per Nico: una delegazione incontra l'assessore Palmieri

Napoli, pochi genitori in piazza per Nico: una delegazione incontra l'assessore Palmieri
di Paola Marano
Mercoledì 18 Aprile 2018, 12:42 - Ultimo agg. 19 Aprile, 09:47
3 Minuti di Lettura

Genitori in piazza contro alcol e droga. Recitava così lo striscione dietro il quale stamattina circa un centinaio di genitori sono scesi in piazza a Napoli per dire «no allo sballo» della movida notturna che mette in pericolo le vite dei loro figli. Una manifestazione fortemente voluta all’indomani della tragico episodio che ha coinvolto Nico Marra, il ragazzo napoletano che ha perso la vita poche settimane fa dopo una notte in discoteca a Positano.

Il corteo ha sfilato da piazza Matteotti, attraversato via Medina, per poi raggiungere Palazzo San Giacomo, dove una delegazione dell'associazione “Donne per il sociale” - promotrice della protesta - è stata ricevuta dall'assessore all'istruzione Annamaria Palmieri, che ha fatto le veci del sindaco Luigi de Magistris, a Roma per impegni di natura istituzionale.
 

 

La richiesta dei genitori – messa nero su bianco in un documento da consegnare all’amministrazione comunale e al questore Antonio De Iesu -  è quella di sollecitare le massime autorità cittadine all’intensificazione dei controlli, attraverso il ricorso alle unità cinofile e il rafforzamento di presidi all’esterno dei baretti, i locali della movida napoletana. Il gruppo di mamme e papà chiede inoltre l’istituzione di un sito web attraverso il quale monitorare l’acquisto dei biglietti per accedere ai locali: uno strumento per consentire, con una registrazione online, di avere contezza del numero di persone presente nei locali e di conoscerne l’identità. Un meccanismo che consentirebbe di vietare l'ingresso a soggetti ritenuti pericolosi e di individuare giovani che abusano di alcol: per quelli che oltrepassano il limite più di due volte scatterebbe una sanzione, consistente nel divieto di questi di frequentare il locale o il bar per un periodo di tempo che varia di caso in caso. 
 

«Chiediamo l'aiuto delle istituzioni ad applicare delle leggi già esistenti o a rivedere quelle obsolete: l'alcol è vietato ai minori di 16 anni, ma a 17 e 18 anni di certo non fa bene ubriacarsi – ha sottolineato Patrizia Gargiulo, anima e organizzatrice della manifestazione - Quello a cui teniamo tantissimo, come già accade in alcuni Paesi vicini, è l'alcol test all'ingresso e all'uscita delle discoteche in modo da evitare che i ragazzi entrino già ubriachi».

Il numero dei partecipanti alla manifestazione si è dimostrato inferiore rispetto alle migliaia di adesioni che i promotori avevano raccolto nei giorni scorsi, via social e non solo.
Una risposta deludente, che l’organizzazione motiva con il fatto che «si tratta di un giorno della settimana e molti non sono riusciti ad avere dei permessi, ma ci sono vicini e ci seguono».

© RIPRODUZIONE RISERVATA