Mille in piazza a Forcella, l'urlo degli studenti: «Mai più ragazzi uccisi»

Mille in piazza a Forcella, l'urlo degli studenti: «Mai più ragazzi uccisi»
di Giuliana Covella
Mercoledì 25 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:55
5 Minuti di Lettura

«Aiutateci a non lasciare questa città, come tanti nostri coetanei»: si chiude così la lettera aperta alle istituzioni che oltre mille studenti di 12 istituti della Campania hanno consegnato all’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini, nel corso della manifestazione conclusiva del progetto “Tutti in piazza” al Teatro Trianon Viviani. La sala di Forcella ha ospitato i ragazzi che hanno partecipato ai laboratori di educazione alla legalità - attraverso la musica e il teatro - nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione con il bando “Scuola Viva”. Presentato da un partenariato sociale composto dalle associazioni Altra Napoli onlus, Asso. Gio. Ca., Ad Alta Voce, Fondazione Trianon Viviani e Teatro Augusteo, il progetto ha visto il coinvolgimento di 24 esperti, 24 tutor scolastici per oltre 700 ore di attività laboratoriali.



«Il nostro desiderio più grande è avere una città migliore». Una richiesta chiara e diretta quella che mille ragazzi di 12 scuole della regione hanno rivolto ai rappresentanti delle istituzioni. «In questi ultimi mesi abbiamo lavorato, giocato, cantato e recitato grazie a un progetto che ci ha permesso di condividere giorni e, soprattutto, di stare insieme, dopo gli anni difficili della pandemia - scrivono gli studenti - Ci siamo ritrovati “tutti in piazza” per inseguire un sogno: oltre quello teatrale per qualcuno e musicale per altri, quello di vivere in una Napoli diversa». «A città ’e Pulecenella deve cambiare - è il monito - Non possiamo continuare a vedere i nostri coetanei morire per le strade, i nostri amici bere fino a stordirsi, le nostre amiche lasciare la scuola per scegliere strade più facili». Da qui l’sos agli amministratori pubblici: «Da soli non possiamo farcela. Lo chiediamo a voi che rappresentate il mondo dei “grandi”. Ci avete consegnato una città meravigliosa, ma da migliorare ancora tanto». Tra le richieste «più sicurezza: basterebbe iniziare dalla videosorveglianza” e «più controllo del territorio«.

E ancora «spazi dove aggregarci: perché non ripulire e valorizzare i tanti che ci sono?». «Scuole aperte di pomeriggio e sera; piazze dove ritrovarci: perché le nostre sono invivibili». Più ascolto: «Tanti di noi si sentono soli e poco accompagnati nelle problematiche personali». E «meno disuguaglianze: molti non hanno accesso a tecnologie, connessione, computer». «La povertà - si legge nella lettera - esiste. I progetti sono tanti, ma spesso non arrivano a chi è davvero svantaggiato». Infine il rischio di abbandonare la città dove si è nati: «Chi di noi ha più possibilità sceglie di andare via. Aiutateci a non farlo - è l’appello unanime - noi ci mettiamo il nostro impegno e voi?».

LEGGI ANCHE Forcella, dopo le aggressioni riapre "Cala la pasta": «La Napoli onesta deve schierarsi a viso aperto»

Tutti i moduli del progetto hanno avuto come unico obiettivo la legalità. I ragazzi, con l’aiuto di esperti, hanno messo in scena al Trianon lo spettacolo per presentare i lavori realizzati. L’evento è stato diviso in due momenti: uno teatrale articolato sulla favola di Pinocchio e uno musicale per riscoprire la canzone classica napoletana attraverso cui configurare le trame, le storie e le impronte lasciate da un popolo e, nello stesso tempo, lo scambio tra fasce sociali diverse. «Laboratori di legalità, musica, teatro che hanno consentito ai ragazzi di vivere e condividere emozioni - ha dichiarato l’assessore Fortini - facendo loro scoprire passioni e talenti e arricchendo il bagaglio di esperienze dei partecipanti». «Scuola Viva - ha aggiunto - è un’opportunità di crescita e confronto per i ragazzi, perché permette loro di acquisire consapevolezza su chi vogliono essere da grandi». Concorda Antonio Lucidi, vicepresidente de L’Altra Napoli: «Il progetto fortemente voluto dalla Regione e dall’assessorato alla Scuola ha visto la felice combinazione di molte scuole e di un partenariato tra operatori del terzo settore e attrattori culturali, ha generato interessanti e qualificati laboratori musicali, teatrali e dedicati alla legalità. Siamo convinti che il modello avviato sia una importante intuizione avuta dall’assessorato, ma i veri protagonisti da ringraziare sono i ragazzi».

Video



«Chi vive il territorio sta facendo di tutto per far sentire la propria voce alle istituzioni, realizzando manifestazioni ed eventi per occupare le piazze e sollecitare l’amministrazione a far risorgere la città», commenta Gianfranco Wurzburger, presidente di Asso.gio.ca., l’associazione coinvolta nel progetto con L’Altra Napoli onlus, Ad Alta Voce e dai laboratori teatrali seguiti dalla Fondazione Trianon Viviani presieduta da Gianni Pinto. «Come Asso.Gio.Ca. operiamo sul territorio da 25 anni tentando di promuovere percorsi di formazione e rigenerazione. In questo scenario nasce la nostra proposta: teatro e musica per aiutare a crescere, creare bellezza e coinvolgere tutti. Grazie all’arte possiamo occupare spazi che andrebbero deserti o - peggio - presi d’assalto da chi non vede futuro». «“Tutti in piazza” - ha aggiunto Carlo Morelli, direttore artistico del progetto - nasce dall’esigenza di fronteggiare questo devastante periodo storico con un programma che miri all’inclusione e alla costruzione di un alfabeto emotivo nelle giovani generazioni». «Con la sua partecipazione - ha concluso Pinto - la Fondazione Trianon Viviani conferma il proprio impegno di attenzione e condivisione di iniziative sociali, in particolare di educazione alla legalità».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA