Napoli, caccia all'investitore di Francesco Borrelli: ma la telecamera non ha visto nulla

L'impianto di videosorveglianza del garage non ha fornito immagini inutili per identificare l'autore del raid

Francesco Borrelli davanti alle case occupate di Pizzofalcone
Francesco Borrelli davanti alle case occupate di Pizzofalcone
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 14 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 15 Novembre, 07:33
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Ci vorrà del tempo per riuscire a dare un volto all’uomo che a bordo di una moto venerdì sera ha investito di proposito il consigliere regionale e parlamentare Francesco Emilio Borrelli provocandogli l’infrazione di una costola e vari traumi agli arti inferiori e superiori.

Per gli inquirenti che indagano sul caso è arrivata una sorta di doccia fredda quando hanno provato a prelevare le immagini dalle telecamere del garage dove l’esponente di Europa Verde stava parcheggiando lo scooter prima di rientrare a casa.

Le telecamere del garage non avrebbero registrato nulla.

Immagini che sarebbero state probabilmente utili per dare un volto all’uomo che, indossando un casco integrale, ha travolto Borrelli con la sua moto. Se resta difficile identificare una persona che indossa un casco, avrebbe almeno aiutato avere a disposizione delle immagini per identificare il tipo di mezzo e soprattutto la targa della moto. Adesso la polizia è a caccia di altre immagini che potrebbero comunque essere state registrate da altre telecamere della zona: bisogna incrociare l’orario e il luogo in cui è avvenuto l’investimento. Anche se gli occhi elettronici non avessero ripreso la scena mentre avveniva è possibile comunque verificare se altre telecamere hanno registrato in quell’orario il passaggio di una moto. Indagini complesse, ma non si lascerà nulla di intentato.

Già in passato Francesco Borrelli aveva subito minacce e aggressioni fisiche, ma stavolta è chiaro il salto di qualità da parte di chi vorrebbe così fermare le sue denunce contro il malaffare. Non a caso la Questura di Napoli ha subito innalzato il livello di tutela: il parlamentare da sabato è costretto a comunicare i proprio spostamenti alle forze dell’ordine, ma i controlli sono stati rafforzati anche nei confronti della madre e dei familiari del deputato di Europa Verde. Le piste che si seguono per quest’ultima aggressione nei confronti del consigliere regionale portano tutte alle denunce fatte in questi anni da Borrelli nei confronti degli occupanti abusivi, in particolar modo coloro che hanno abusivamente occupato gli appartamenti di un palazzo in via Egiziaca a Pizzofalcone: episodio denunciato da Borrelli proprio insieme al nostro giornale. Denunce che non sono però rimaste lettera morta, proprio la scorsa settimana è stato deciso dalla procura di Napoli che gli occupanti debbano essere sfrattati, hanno sette giorni per lasciare gli immobili occupati abusivamente. Potrebbe quindi non essere una coincidenza quest’ultima aggressione nei confronti di Borrelli arrivata proprio pochi giorni dopo dalla decisione assunta dalle autorità. Non è l’unica pista per chi indaga, ma resta quella più accreditata. 

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Del resto - informa lo stesso Borrelli attraverso la propria pagina Facebook - nella palazzina di via Egiziaca a Pizzofalcone la situazione è ora incandescente. «Alcuni cittadini - ha scritto il consigliere - mi hanno fatto sapere che, dopo gli sgomberi, gli abusivi legati ai clan starebbero organizzando una sorta di “protesta” per bloccare il palazzo e interdire l’accesso a tutti. Abbiamo prontamente allertato le autorità per verificare queste segnalazioni che, se confermate, sarebbero gravissime. Credo che l’intervento dello Stato debba essere rapido. È fondamentale tenere alta l’attenzione e ripulire quel palazzo, così tutti gli altri occupati abusivamente dalla camorra». In pratica la situazione che segnala Borrelli è che gli occupanti abusivi pretenderebbero che se saranno costretti a lasciare gli appartamenti dovranno farlo tutti, anche chi è in regola e non è stato raggiunto dai provvedimenti dell’autorità. «Vorrebbero fare qualcosa del tipo - racconta Borrelli - “o lasciano tutti o nessuno”, invece non può andare così, serve una risposta rapida per non consentire a questa gente di realizzare un ulteriore sopruso».

Nella giornata di ieri a dare la propria solidarietà al parlamentare di Europa Verde sono arrivate anche le telefonate del prefetto di Napoli, Claudio Palomba e dell’Arcivescovo don Mimmo Battaglia, ma anche di tanti altri colleghi in consiglio regionale e in Parlamento, tra questi il leghista Giampiero Zinzi. Intanto il parlamentare prosegue con le sue denunce pubbliche del malaffare: tra video che ritraggono bambini alla guida di autovetture, uomini in motorino che portano il cane al guinzaglio, le solite scene di inciviltà e incuria. «Io - dice Borrelli - non mi fermerò mai».

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