Napoli, la via crucis delle funicolari: dopo Chiaia arriva lo stop a Montesanto, 27mila utenti a piedi

Caccia a una proroga per evitare la chiusura contemporanea dei due impianti

La funicolare di Montesanto
La funicolare di Montesanto
di Paolo Barbuto
Martedì 24 Gennaio 2023, 23:06 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 15:20
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Ogni giorno la funicolare di Chiaia trasportava quindicimila persone: dallo scorso primo ottobre quell’impianto è chiuso per manutenzione ventennale e riaprirà, se tutto andrà bene, nel 2024. Ogni giorno la funicolare di Montesanto trasporta 12.500 passeggeri: alla metà del 2024 scadrà la manutenzione ventennale e potrebbe chiudere i battenti per lungo tempo. Il rischio all’orizzonte è che possa verificarsi la contemporanea chiusura di due mezzi di trasporto determinanti per la città che lascerebbero a piedi 27mila persone ogni mattina. 

Le attività per scongiurare il rischio di “sovrapposizione” degli eventi sono già in corso. Se da un lato è impossibile ipotizzare una data certa per la riapertura di Chiaia, dall’altro c’è la speranza di poter ottenere una proroga per l’avvio dei lavori a Montesanto.

Nel mondo del trasporto locale napoletano tutti giurano che non ci sarà la contemporanea chiusura delle due funicolari, ma il mondo del trasporto pubblico napoletano, nel passato anche recente, ha dimostrato di non poter garantire certezze, ecco perché è necessario mantenere alto il livello di allerta.

La questione di Chiaia ormai è nota a tutti i napoletani. Doveva ricevere la manutenzione ventennale nel 2017 ma, a furia di proroghe, la scadenza è arrivata al “punto di non ritorno”. Il ministero ha imposto la chiusura dell’impianto il primo ottobre del 2022: non potrà essere riaperto finché i lavori non saranno eseguiti a regola d’arte. Quei lavori non sono ancora iniziati e partiranno solo quando sarà assegnato il bando che non è stato ancora pubblicato. Palazzo San Giacomo sostiene che per l’inizio del 2024 la funicolare di Chiaia riaprirà, ci credono in pochi. Intanto i 15mila passeggeri che ogni giorno salivano sui vagoni che collegano piazza Amedeo al Vomero, sono in crisi. Il bus sostitutivo è inadeguato e lo usano in pochi, gli altri si arrangiano. Tutti sono inviperiti. 

Per Montesanto c’è la speranza di ottenere una proroga all’inizio dei lavori di manutenzione ventennale che, di norma, dovrebbero essere avviati entro il luglio del 2024. Innanzitutto si fa affidamento sulla prima, naturale, proroga di sei mesi, poi si spera in un allungamento dei tempi più poderoso per arrivare a fine 2025 se non al 2026. La questione principale, però, per il Comune, non riguarda gli eventuali disagi agli utenti: il vero problema sono le risorse economiche necessarie per i lavori. Già attualmente non ci sono i soldi per completare i lavori alla funicolare di Chiaia per la quale è stato previsto un doppio bando nella speranza di avviare gli interventi più urgenti e poi recuperare il denaro per le altre opere. Pensare in questo momento a un nuovo investimento multimilionario per la funicolare di Montesanto è un’eresia, sicché bisogna sperare in un futuro migliore e in casse comunali più gonfie di euro per evitare un nuovo «caso-Chiaia» con proroghe infinite che si concludono con la chiusura forzata dell’impianto.

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A dire la verità la situazione delle funicolari, anche di quelle attualmente funzionanti, non è delle migliori. Partendo dal presupposto che la sicurezza è garantita su ciascuna delle linee e non esiste neanche un minimo dubbio sulla tutela di ogni singolo passeggero, vanno segnalati piccoli e grandi disagi che rendono difficile la vita degli utenti. In cima alla lista ci sono gli orari di servizio. La chiusura alle 22 rende quei collegamenti poco utili a chi tenta di muoversi senza auto per andare al teatro o a mangiare una pizza, senza contare le possibilità di uscire nel week end quando ci si concede un rientro in orari più tardi. Sulla questione degli orari di esercizio c’è una svolta in vista per quanto riguarda la funicolare Centrale: l’amministratore Pascale (lo leggete nell’intervista della pagina seguente) annuncia di avere in corso una trattativa con i sindacati per raggiungere l’obiettivo di allungare gli orari.

Chi frequenta le funicolari, poi, sa quanto siano frequenti i guasti alle porte. Si arriva in stazione e si resta prigionieri, così gli addetti sono costretti a sbloccare manualmente una sola delle porte per consentire, da quel varco, l’uscita di tutti i passeggeri. C’è, poi, l’imbarazzante questione del montascale fermo da mesi a Montesanto: «In certi casi cerchiamo di aiutare noi le persone disabili a scendere - dice un dipendente Anm che chiede l’anonimato - ma ci vergogniamo della situazione. Ci vergogniamo ancora di più quando un disabile arriva alla stazione ed è costretto ad andare via perché capisce di non potersi muovere autonomamente».

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