Napoli, fuochi al Borgo Marinari:
barche bruciate e graffiate

Napoli, fuochi al Borgo Marinari: barche bruciate e graffiate
di Gennaro Di Biase
Sabato 13 Luglio 2019, 23:08 - Ultimo agg. 14 Luglio, 08:07
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Spavento e spettacolo, scirocco e fuochi d’artificio, festa per le universiadi e «danni alle barche da decine di migliaia di euro». Ecco le storie dell’ultim’ora dal Borgo Marinari: qui lo show pirotecnico di “Napoli Summer 2019”, partito allo scoccare della mezzanotte dai dorsali di Castel dell’Ovo, ha suscitato la meraviglia degli spettatori e assieme i disagi di marinai e comandanti che tengono le barche ormeggiate nella baia gioiello del Lungomare partenopeo. «Poteva scoppiare un incendio - tira il fiato Vincenzo Michelino, che lavora al molo del Borgo - Sarebbe stato un macello. A portare qui la fuliggine è stato il vento di scirocco, e siamo stati costretti a risistemare tutte le barche». Quindi Michelino apre la mano e mostra un detrito dei fuochi d’artificio appena staccato da “Lalineadombra”, uno dei prestigiosi scafi ormeggiati a tre passi da lui. «Questo era un tizzone ardente, in pratica, la notta tra venerdì e sabato».

 

La tensione non è poca: «La mia imbarcazione ha avuto danni per migliaia di euro, e non è l’unica a essere stata danneggiata dai fuochi d’artificio - dice Giuseppe Apreda, comandante di “Lalineadombra” - Procederò a un esposto contro il Comune, qualcuno deve pagare per i disagi causati». Sono tante le barche annerite che ieri mattina mostravano macchie e graffi, in stile «bruciature di sigaretta». Insomma, fuochi di notte e guai di giorno: al Borgo è una specie di sabato del villaggio al rovescio, il giorno della rabbia dopo lo show. 

I DANNI 
Sono decine di motoscafi (anzi, quasi yacht a giudicare da dimensioni e fattura) macchiati, scheggiati o sporcati dai fuochi d’artificio. Quello di ieri mattina non è stato certo il risveglio nel migliore dei mondi possibili per i marinai e i proprietari di natanti del Borgo Marinari. I primi, nella migliore delle ipotesi, hanno dovuto ripulire da cima a fondo le imbarcazioni già sistemate per i clienti dalla sera del giorno prima. I secondi, nella peggiore delle ipotesi, hanno dovuto contare i danni sulla costosa carrozzeria degli scafi regolarmente ormeggiati. «L’ordinanza, oltretutto, è apparsa tardi, solo venerdì sera, sui siti», lamentano nei dintorni di Castel dell’Ovo. «Ho i teli bucati, vetri scheggiati e l’imbarcazione interamente punteggiata dalla fuliggine incandescente dei fuochi - prosegue il comandante Apreda - Ho già avvisato la Capitaneria di Porto e sono intenzionato a procedere con un esposto contro il Comune, o contro chi ha preso la decisione di non interrompere lo spettacolo pirotecnico, che date le condizioni del vento era pericoloso. Non sono l’unico ad aver subito danni e queste imbarcazioni non sono certo uno scherzo». «Sì, è vero - commenta ancora Michelino - Poteva succedere un macello. Se una sola delle imbarcazioni ormeggiate qui dovesse prendere fuoco, si scatenerebbe l’inferno. Purtroppo quella notte c’era lo scirocco, che soffia in direzione del molo. Lo stesso problema lo abbiamo anche ogni Capodanno». La bellezza è il pericolo, quindi. Almeno per gli scafi dei Marinari. 

UNIVERSIADI E LUNGOMARE
L’aria è tesa, si diceva, dal Borgo Marinari fino a Mergellina. Il signor Mazzone, noleggiatore del Borgo, spiega che lo spettacolo «dei fuochi delle Universiadi è stato bello, ma non ne so molto, perché c’è stato dall’altro lato del Castello», indica dal suo molo a poca distanza dagli storici ristoranti Bersagliera e Zì Teresa. Mazzone non si sbottona oltre, ma intorno a lui gestori e baristi non sono certo in brodo di giuggiole. «Ieri mattina c’era la maratona - sussurrano - e non ci avevano avvisato. Abbiamo dovuto parcheggiare lontano per raggiungere i nostri posti di lavoro». In molti sospirano e fanno spallucce quando si parla del grande evento sportivo “Napoli Summer 2019”. Non è e non è stata certo una relazione priva di tensioni quella tra le Universiadi e i commercianti del Lungomare. Se gli esercenti di via Caracciolo piangono - vista la strada off limits per il passaggio dei bus degli atleti - non si sorride troppo nemmeno qui al Borgo Marinari, dove i ristoranti non sono certo pienissimi in questi giorni d’estate, anche a causa delle limitazioni al traffico. «È il deserto dei Tartari - dice laconico Vitale De Gais di Vesi Gourmet - Durante queste Universiadi abbiamo lavorato pochissimo e via Caracciolo è stata il regno di nessuno». L’evento, però, importante, «magari porterà frutti nei prossimi anni, con il ritorno d’immagine e l’afflusso di altri turisti - osserva Alessandra Giordano di American Bar Mar.Sal - È come la gallina domani anziché l’uovo oggi», aggiunge parlando con una conoscente che lamenta le scarse presenze di bagnanti da accompagnare sugli scogli. «Qui da noi c’era una festa di 18 anni ieri sera - sorride ancora Giordano - Per certi versi è stata una bella cosa. I ragazzi hanno guardato e filmato estasiati i fuochi d’artificio, ma i marinai erano imbufaliti: hanno dovuto pulire le barche per riparare ai disagi».
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