Ischia, i furbetti del terremoto: carte false per ottenere i rimborsi, traditi dai consumi idrici

Ischia, i furbetti del terremoto: carte false per ottenere i rimborsi, traditi dai consumi idrici
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 4 Novembre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 6 Novembre, 08:34
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C’era chi aveva dichiarato di essere stato costretto a spostarsi in un albergo, chi invece aveva sottolineato i danni sofferti per anni lontano da casa. C’è chi ha mostrato autocertificazioni, documenti anagrafici, finanche attestati con tanto di timbro dell’amico albergatore, pur di andare all’incasso su un tema sensibile: il dramma che quattro anni fa colpì Ischia, una sciagura luttuosa che mise in ginocchio la stagione estiva isolana. 

Eccoli i furbetti del terremoto, gli strateghi del “Cas” (che sta per contributo di autonoma sistemazione), secondo le conclusioni investigative firmate dalla Procura di Napoli. Stando agli accertamenti della Finanza (in campo i militari del primo gruppo), la storia è chiara: c’è chi avrebbe avuto accesso ai contributi dello Stato per le persone rimaste senza abitazione dopo il terremoto del 21 agosto del 2018, pur senza averne avuto i titoli. 
Truffa ai danni dello Stato e falso, secondo quanto emerge dalle indagini del pm Antonello Ardituro, in un procedimento culminato in una doppia svolta: da un lato sono in corso sequestri per 220mila euro, la somma del danno che sarebbe stato arrecato alle casse pubbliche; dall’altro, sono stati notificati nove avvisi di conclusione delle indagini a carico dei presunti furbetti del terremoto. 

Inchiesta sulla zona rossa, quella colpita dall’evento tellurico di quattro anni fa e rimasta a lungo inagibile. Parliamo dei comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno, dove tanti cittadini sono stati costretti al sacrificio di abbandonare le proprie abitazioni, magari per rimediare in altre location di emergenza.

Uno scenario di crisi, dove ci sarebbe stato qualcuno che ha provato ad approfittarne. In che modo? Dichiarando di aver lasciato la propria casa, senza però mai allontanarsi fisicamente dal tetto di sempre. Indagini tradizionali, vecchio stampo, decisamente efficaci, sembra di capire. Per mesi (in alcuni casi anche per anni), sono state controllate le utenze a proposito dei consumi di acqua e luce, che hanno sistematicamente smentito il contenuto delle dichiarazioni. Una vicenda che va raccontata da una premessa: la storia che raccontiamo in questo articolo è solo una parte di un procedimento che ora attende la versione dei soggetti coinvolti, che avranno modo di dimostrare le proprie eventuali ragioni. Ma chi sono i cittadini della zona rossa su cui gravano ora le indagini? Proviamo a distinguere le posizioni.

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Maria Rosaria Castagna è accusata di aver ricevuto indebitamente un importo di 941,94 euro, tra agosto e settembre del 2017; Sebastiano Lucido Balestrieri e Colomba Iacona dovranno giustificare introiti di 28.412,90 euro, tra 2017 e 2021; Annalisa Iaccarino per 32.736,67 (2017-2021); Giuseppe Arcamone per 34.246,55 (2017-2021); Maddalena Stasio e Giuseppe Liccardo per 65.290 2017-2020); Ornella De Rosa e Debora Mellone, per 9.280 e 44.24, a proposito del soggiorno di due famiglie in una struttura alberghiera. 

Sono stati riscontrati, in particolare, casi di dichiarazione di falsi domicili, di permanenza continua in abitazioni formalmente dichiarate inagibili, di indebito soggiorno presso strutture ricettive convenzionate per l’accoglienza delle popolazioni terremotate, di iscrizione presso medici di base in comuni diversi da quelli dell’isola di Ischia. Altra nota finita in un’informativa di polizia giudiziaria ha riguardato invece il trend dei consumi verificati: in alcuni casi, è stato notato che le stesse abitazioni facevano registrare consumi altalenanti, in relazione al numero di persone che - specie nella lunga bella stagione ischitana - venivano ospitate sotto un tetto dichiarato inagibile. 

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