Napoli, i furbetti della Ztl di Coroglio: targhe
coperte per non farsi multare

Targa occultata
Targa occultata
di Emma Onorato
Lunedì 20 Giugno 2022, 16:38 - Ultimo agg. 26 Giugno, 19:31
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Mascherine chirurgiche e buste di plastica per coprire le targhe: è questo l'ultimo escamotage adottato dai furbetti della Ztl di Coroglio. Un fenomeno - non del tutto sconosciuto in città - che sta prendendo nuovamente piede con l'inizio della stagione estiva: si fomenta soprattutto nel fine settimana, ovvero quando i trasgressori - spesso in procinto di raggiungere gli ormeggi dove è ancorato il proprio natante - utilizzano questo trucchetto per raggirare le sanzioni amministrative legate al divieto di transito

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L'ingresso alla Baia di Nisida-Coroglio è sorvegliato da telecamere per il controllo elettronico: il varco è attivo tutti i giorni (24 ore su 24) e, come ricorda la cartellonistica, vieta l'accesso a motoveicoli e autoveicoli non autorizzati ad eccezione dei taxi, N.c.c., veicoli autorizzati a servizio di persone invalide e movimentazione merci. Ma a quanto pare la videosorveglianza non basta a fermare i furbetti della Ztl che, poco prima di accedere, si ingegnano ad oscurare la fatidica targa per attraversare indisturbati l'area interdetta al traffico veicolare. L'attenta occultazione - sia anteriore che posteriore - viene ripetuta anche all'uscita dal varco. Una violazione che - senza nascondere l'amaro sarcasmo - sembra aver cambiato anche l'uso delle mascherine chirurgiche: se prima servivano per arginare il contagio, ora proteggano dai verbali. Un'inosservanza  a quanto stabilito dal Comune di Napoli che lo scorso anno ha reso pedonale l'area della Baia di Coroglio-Nisida. Un'area a traffico limitato che, a seguito delle oggettive osservazioni sull'inadempienza di alcuni cittadini, avrebbe bisogno di un controllo attivo e costante da parte della Polizia municipale come suggerisce chi, invece, è ligio alle regole: «Le telecamere servono a poco, l'area dovrebbe essere sorvegliata dai vigili per far sì che le regole vengano rispettate».

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