Napoli, ladri nella scuola di Piscinola: rubati tutti i pc ​dei bambini

Napoli, ladri nella scuola di Piscinola: rubati tutti i pc dei bambini
di Paolo Barbuto
Venerdì 18 Marzo 2022, 23:49 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:02
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Niente scuola ieri mattina per i duecento bambini della scuola Tasso-San Gaetano che vanno in classe al plesso “Madonna delle Grazie”: al loro arrivo davanti al cancello blu dell’istituto, hanno saputo che durante la notte nelle loro classi sono entrati i ladri e che, per un giorno, non si poteva fare lezione. I bimbi hanno avuto un po’ paura dopo aver sentito la storia, il presidente dell’ottava municipalità, Nicola Nardella, invece ha provato rabbia, profonda e intensa rabbia. In due mesi nel suo territorio hanno dato l’assalto a due istituti scolastici. A febbraio alla Musto-Nazareth portarono via gli strumenti musicali, ieri invece sono spariti tutti i computer che vengono utilizzati nelle classi dei bambini.

Di primo acchito Nardella è andato a scuola a confrontarsi con la preside Angela Palomba, poi s’è sfogato sui social, infine ha deciso di mettersi personalmente in movimento per chiedere un incontro con Questore e Prefetto: «Per adesso lancio un appello - dice Nardella sconfortato - mi rivolgo a chi può prevedere un controllo serrato per gli istituti scolastici di questo territorio che ha fame di cultura e voglia di riscatto: se potete, tutelate il futuro dei più piccini, lottate anche voi contro i delinquenti che entrano nelle scuole e rubano, oltre agli oggetti, anche il futuro dei bambini, dei ragazzi». Alla scuola assalita dei ladri, in tarda mattinata ha fatto visita anche il vicesindaco di Napoli, Mia Filippone, che ha la delega da assessore all’istruzione.

S’è confrontata con la preside, le ha espresso solidarietà e si è impegnata affinché i computer rubati possano al più presto essere sostituiti da nuovi apparecchi che consentano la continuità didattica senza difficoltà né interruzioni.

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Il furto è avvenuto nella notte fra giovedì e ieri. I ladri sono entrati nell’istituto forzando uno dei cancelli che conduce alla palestra come uscita di sicurezza. Avere la meglio di quel ferro è stato fin troppo facile, la serratura si è letteralmente piegata sotto la pressione di chi voleva entrare, ieri mattina era ancora lì in bella mostra, come un pezzo di burro fuso.

Poi i malfattori si sono addentrati nella palestra-teatro dell’istituto e hanno puntato dritto alla porticina di ferro che conduce all’interno della scuola. Anche quella porta s’è aperta con un semplice spintone. Subito i sono diretti verso la piccola aula adibita a sala-professori nella quale, alla fine di ogni lezione, vengono riposti tutti i computer in uso nelle classi dei bambini. Per avere la meglio di quella porta hanno addirittura smontato la serratura, un vecchio modello, che è stata lasciata in bella mostra lungo il percorso. Una volta raggiunta la stanzetta dei docenti hanno individuato l’armadietto di ferro nel quale c’erano i computer e, per lavorare con maggior spazio e con più tranquillità, hanno spostato il mobiletto, dotato di rotelle, nel corridoio dove hanno provveduto all’apertura che, stavolta, è stata leggermente più difficoltosa. Una volta prelevati i venti computer custoditi, sono usciti utilizzando lo stesso percorso. 

Sul posto ieri mattina sono immediatamente giunti i carabinieri che hanno eseguito i rilievi e hanno fatto scattare le indagini. 

 

La cosa che colpisce maggiormente è stata la capacità di muoversi all’interno dell’istituto individuando, al primo colpo, il percorso corretto per raggiungere i computer senza alcuna difficoltà. La sensazione iniziale è che ad eseguire il furto sia stato qualcuno che conosce la scuola, sa come muoversi e sa anche quali sono le abitudini del contesto: ad esempio il fatto che tutti i pc a fine lezione vengono convogliati in uno stesso luogo.
Anche se tutte le ipotesi sono ancora al veglio, nessuna esclusa, la prima idea è che ad appropriarsi dei computer dei bambini sia stato qualcuno che ha avuto modo di osservare bene ogni azione e di memorizzarla. Nessun dubbio, ovviamente, sul personale scolastico: si tratta di uomini e donne al di sopra di ogni sospetto e certamente non coinvolte in questa vicenda. L’attenzione è concentrata sulle tante persone che hanno avuto modo di entrare nella scuola nel corso degli anni, e che potrebbero aver deciso di mettere in atto il colpo.
Arrivare dinanzi alle porte dell’istituto, del resto, è fin troppo facile. All’interno del perimetro della scuola, infatti, ci sono due abitazioni, quella dell’ex custode che continua a vivere nella casa inglobata nella struttura, e una casa che si trova di fronte all’ingresso: era un manufatto di pertinenza della scuola che è stato poi trasformato in civile abitazione. Per consentire a chi vive lì di rientrare a casa è necessario lasciare aperti i cancelli esterni, sicché l’istituto è facilmente avvicinabile da chiunque. 

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